Nel piano complessivo di revisione del Codice Appalti, oggi saranno gettate le basi per le prime modifiche considerate urgenti.
Si tornerà quasi sicuramente ad un unico regolamento attuativo, abbandonando il sistema di line guida Anac e regolamenti ministeriali monotematici. Il nuovo regolamento dovrà essere emanato entro 90 giorni dall’entrata in vigore della legge di conversione dello Sblocca cantieri.
Sarà eliminato l’obbligo di indicare la terna dei subappaltatori già nella fase di offerta, ma dovrebbe restare in piedi il tetto del 30%.
In caso di appalto integrato sarà previsto il pagamento diretto dei progettisti. Ricordiamo che imprese di costruzione e Enti locali hanno chiesto il ritorno all’appalto integrato. Il Governo probabilmente intende accontentarli, ma cercando di mediare con il mondo delle professioni, che è invece fortemente contrario.
Sarà reintrodotto l’incentivo del 2% per la progettazione interna alla Pubblica Amministrazione. Il Codice del 2016 aveva limitato l’incentivo alle attività di programmazione e controllo.
I lavori di manutenzione ordinaria e straordinaria potranno essere affidati sulla base del progetto definitivo, in modo da venire incontro alle esigenze degli Enti locali privi delle strutture adeguate.
La possibilità di aggiudicare le gare con il criterio del massimo ribasso potrebbe essere estesa a tutti gli appalti sotto soglia. I lavori di importo fino a 5,5 milioni di euro e le attività di progettazione fino a 221mila euro potrebbero essere quindi affidati valutando solo il prezzo.
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