Proposta di modifica alla direttiva 2013/34/UE in materia di
comunicazione di informazioni sulle imposte dei redditi da parte di talune
società (Country by Country Reporting) Il 12 aprile 2016 la Commissione europea
ha presentato la proposta di direttiva sul Country by Country reporting, che
modifica la direttiva Accounting (2013/34/EU) in tema di evidenze contabili
delle società, al fine di aumentare la trasparenza fiscale dei gruppi
multinazionali che operano nell’UE e contrastare l’elusione fiscale e la
pianificazione fiscale aggressiva. Nello specifico, la proposta impone alle
maggiori imprese (UE e non UE) che operano in Europa per il tramite di almeno
una forma di stabilimento e con un fatturato superiore a 750 mln di euro, di
rendere pubbliche le informazioni sul luogo in cui generano i profitti e quello
in cui pagano le tasse, con una ripartizione distinta paese per paese.
Per le operazioni extra-UE è prevista, invece, una
rendicontazione per dato aggregato, ad eccezione delle giurisdizioni di paesi
terzi che non rispettano le norme internazionali di buona governance, le quali
saranno individuate attraverso un’apposita “lista nera” da parte della
Commissione, secondo la proposta della stessa.
Quest’ultima è complementare all’iniziativa congiunta
G20/OCSE su “Base Erosion Profit Shifting” (BEPS) - che in ambito europeo sarà
attuata con la Direttiva Fiscale DAC 4 - la quale introduce l’obbligo a carico
di alcune multinazionali di presentare in via riservata una rendicontazione
molto simile a quella dianzi descritta, distinta paese per paese, alle Autorità
fiscali nazionali. La proposta di direttiva rappresenta, quindi, un ulteriore
passo in avanti rispetto all’Accordo OCSE, prevedendo che le stesse
informazioni comunicate alle predette Autorità siano rese pubbliche in una
relazione accompagnatoria al bilancio, con l’applicazione di eventuali sanzioni
in caso di omessa o errata rendicontazione. Il negoziato è tutt’ora in corso e,
da parte italiana, è condiviso l’obiettivo di una maggiore trasparenza per le
attività dei gruppi multinazionali al fine di promuovere una maggiore giustizia
fiscale, con alcune cautele volte a minimizzare i possibili impatti negativi
sulle imprese.
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