Masai sciupa femmine
Un po' di anni fa il primato del
bagnino sciupa femmine spettava al bagnino romagnolo ora il primato spetta al masai
di Zanzibar. Sembra che il turismo sessuale delle donne che vogliono entrare
nelle grazie dei masai, considerati grandi amatori, sia molto fiorente.
Le donne europee, italiane in
particolare, fanno a gara a trovare un amante zanzibarino ma deve essere un masai.
Vi sono turiste che giungono fino
a questa sperduta isola per ricercare l’amore di giovani masai. Questi ricambiano
con affetto gli sguardi loro rivolti perché, come dicono i maligni, sono molto
affascinati dal valore della moneta europea che non compete con il loro
svalutatissimo scellino zanzibarino. Nella maggior parte dei casi non si tratta
di giovanissime ma di signore tra i 45 e i 65 anni di età, in vena di
trasgressione, oppure alla ricerca dell’amore che non hanno trovato nel loro
paese. Tante – troppe, oserei dire – si convincono che nel loro caso non
si tratta di prostituzione.
“Lui si è innamorato di me, mi
tratta come una regina, mi chiama mi amor”, mi ha raccontato Elena sospirando
sull’aereo che la riportava a casa. “Tornerò e ci sposeremo”. E poco importa se
a mi amor arriveranno richieste di soldi, vestiti e oggetti che a Zanzibar non
si trovano. “A Zanzibar i ragazzi non hanno denaro e io cerco solo un po’ di
sesso facile senza pensieri, senza complicazioni. Li pago e loro mi danno
quello che voglio”, racconta. Per la maggior parte delle turiste si tratta di
regali, di aiuti, perché “quei ragazzi sono così poveri”.
Ci sono anche tante storie che
riguardano giovani donne. Quella di
Maria è una di queste. Lei è una giovane donna venuta a Zanzibar per una
vacanza. Non ha impegni particolari non ha problemi di denaro pertanto si è
trattenuta nell’isola per un po' di tempo.
Qui ha conosciuto Said un giovane
masai dai modi cortesi portamento fiero e maestoso.
Lui indossa sempre l’abito
tradizionale, lo Shuka. Il drappo dai colori sgargianti, con una netta
predominanza del colore rosso, avvolge la sua esile e snella corporatura.
Indossa cavigliere e polsiere e una collana di conchiglie multicolori.
Fa il custode nel villaggio dove
Maria ha deciso di passare le sue vacanze. I due si vedono durante lo
spettacolino serale dove Said partecipa cantando le canzoni tradizionali che
parlano di Africa di caccia al leone poi si frequentano anche nel pomeriggio
nei tempi liberi del ragazzo e poi scoppia un amore furibondo.
Maria si fa convincere di passare
una serata nel villaggio d Said nel cuore della foresta.
Non ha paura del verso dell’animale simile ad una risata
che risuona tutta la notte.
Ma vive nella capanna umile e
disagiata una intensa storia d’amore.
La permanenza nella foresta dura
per tre mesi e Maria è sempre più felice.
Decisa che Said è il suo vero e
grande amore inizia le pratiche per farlo espatriare in Italia.
La cosa non è stata semplice
perché il governo locale si interessa al fatto che i suoi cittadini non siano
sfruttati all’estero e quindi è necessario inviare dei bonifici che confermino
la solidità economica del richiedente la immigrazione del zanzibarino. Alla fine ci riesce e Said può finalmente
partire per l’Italia appena in tempo per vedere la nascita di sua figlia
Samira.
Una bellissima mulatta dai
capelli ricci e gli occhi vispi.
Questa è un a storia a lieto fine
perché Maria torna a Zanzibar appena può per fare incontrare Said con sua madre
e con sua sorella; così la nostalgia del sole, del mare e della tribù non ha il
sopravvento e Said può continuare a vivere in Italia e mantenere ancora il suo
stretto legame con l’Africa.
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