Educazione finanziaria “Le trappole comportamentali”
Le decisioni in campo economico riguardano il futuro e sono
prese in condizioni di incertezza. Questo significa che dobbiamo fare delle
assunzioni, anche se spesso non ce ne accorgiamo, prendendoci un certo grado di
rischio e rinunciando ad alternative che potrebbero comunque essere valide.
Quando prendiamo decisioni finanziarie è facile cadere in
trappole comportamentali. Sono errori nelle scelte che compiamo, dovuti al
processo decisionale alla base dei nostri comportamenti: il modo in cui
pensiamo ma anche come interpretiamo e usiamo le informazioni a nostra
disposizione.
Una fitta gamma di ingegnosi esperimenti ha consentito di
documentare le trappole più comuni. Eccone alcuni esempi.
Una delle trappole più diffuse è la preferenza per il
presente che è alla base di un’insufficiente attenzione alle scelte
pensionistiche e alle coperture assicurative non consentendoci di coglierne
l’utilità.
La contabilità mentale invece è la tendenza a non considerare
gli euro tutti uguali ma diversamente in base alla loro provenienza, al modo in
cui in cui li spendiamo, per esempio se in contanti o con la carta di credito
L’effetto dotazione, invece, ci porta a dare più peso o più
valore a un bene o a qualcosa che già possediamo rispetto a quanto invece
saremmo disposti a pagare per acquisire quel bene.
Gli effetti di framing o di inquadramento ci dicono che come
un’informazione ci viene presentata o inquadrata è in grado di influenzare la
nostra decisione per esempio, se l’inquadramento è positivo o invece negativo.
Una trappola a cui siamo davvero tutti esposti è la
cosiddetta overconfidence, cioè l’eccessiva sicurezza o fiducia nelle nostre
capacità o conoscenze.
Un’altra trappola
molto nota è la cosiddetta rappresentatività, che ci porta a ragionare per stereotipi
e per analogie e a stimare la probabilità di verificarsi di un evento incerto
in base alla somiglianza a un’altra situazione o alla sua familiarità
Diversificare è una regola d’oro per ridurre il rischio
degli investimenti finanziari. C’è però la tendenza a fraintendere questa
regola e a cadere nella trappola della diversificazione ingenua, che ci porta a
pensare solo alla numerosità dei titoli. Bisogna considerare anche la relazione
fra i titoli, la cosiddetta correlazione, e l’andamento nel tempo del loro
rendimento. economiapertutti.bancaditalia
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