gennaio 2019 è stato ‘un mese d’oro’ per i titoli di Stato
italiani.
La domanda degli investitori stranieri è stata
particolarmente sostenuta per un semplice motivo: il rischio incorporato nei
prezzi/rendimenti attuali è decisamente inferiore al rischio effettivo valutato
da molti operatori internazionali. Essi vedono quindi manifestarsi
l’opportunità di acquistare a prezzi più bassi (perché a prezzi più bassi di un
titolo obbligazionario corrispondono rendimenti più alti, giova sempre
ricordarlo) un rendimento che risulta molto appetibile in relazione al rischio
(modesto, a loro giudizio) che incorpora.
L’esito dell’asta del BTP a 15 anni emesso lo scorso 15
gennaio è indicativo della situazione. Importo aggiudicato 10 miliardi, ben il
64% è andato a sottoscrittori esteri, a fronte di una domanda di €35 miliardi.
Domanda pari a 3,5 volte l’offerta!
Ciononostante c’è stato bombardamento mediatico susseguitisi
negli ultimi mesi, tutte pressoché unanimi nel dipingere il nostro Paese come
sull’orlo del baratro ed in estrema difficoltà nel trovare investitori
disponibili a sottoscrivere i titoli di Stato, per di più in coincidenza col
termine degli acquisti netti da parte della BCE.
In agosto ogni anno accade che le emissioni del Tesoro sono
inferiori ai rimborsi, per cui giocoforza gli investitori stranieri riducono
sempre la loro esposizioni in titoli italiani. Era sempre regolarmente accaduto
in agosto anche nei 5 anni precedenti, sarebbe bastato leggere per intero il
rapporto di Bankitalia.
Unitamente alla notizia del declassamento da parte di
Moody’s.
Rileggere oggi quei titoli, alla luce dei fatti e numeri dei
mesi successivi, lascia stupefatti e proietta una luce sinistra sulla attuale
qualità dell’informazione economico-finanziaria nel nostro Paese.
Una clamorosa asimmetria rispetto al titolo di ottobre che
non trova plausibili spiegazioni. O forse ne trova, ed anche fin troppo facili,
ma lascio al lettore ogni valutazione al riguardo.
Startmag.it
Forse le speculazioni sui titoli sono deputate solo a
soggetti accreditati.
Nessun commento:
Posta un commento