sabato 15 dicembre 2018

missione navale che dovrà fermare i trafficanti di essere umani

Oggi si riunirà a Bruxelles il consiglio dei ministri europei degli esteri e della difesa dei ventotto, per la prima volta in 12 anni. Si discuterà della missione navale che dovrà fermare i trafficanti di essere umani nel Mediterraneo, ma anche delle quote per la redistribuzione dei migranti nei Paesi Ue. Ed è proprio su questo tema che nascono le prime scintille. Francia e Ungheria non sono d’accordo, così come altri paesi europei: “la Repubblica Ceca, la Slovacchia, i Paesi Baltici, la Polonia e il Regno Unito”. Per l’Italia invece questo è un tema fondamentale e, secondo Federica Mogherini, tutta l’Europa dovrebbe “condividerne la responsabilità”. L’Alta rappresentante della politica estera Ue, infatti, si aspetta che “gli stati membri, gli stessi che hanno chiesto alla Ue di agire velocemente ed efficacemente, consentano all’Europa di essere efficace in questa azione in tutti i suoi aspetti: nell’operazione navale, nel salvataggio delle vite in mare ed anche nella gestione delle vite che salviamo”. E’ importante, ha aggiunto, “condividere la responsabilità di cosa facciamo delle persone che salviamo”. progettoitalianews.net2015

LA bufala
obiettivo raggiunto!

Meccanismo di solidarietà

"Il meccanismo di solidarietà - si legge nel documento fatto trapelare in questi giorni a Bruxelles - dovrebbe essere basato sui ricollocamenti come regola (al fine di creare prevedibilità e certezza per gli Stati membri in prima linea) con la possibilità per uno Stato membro, su base giustificata, di derogare non ricollocando e mettendo in opera misure alternative di solidarietà". Cosa significa tutto ciò? Presto detto, si tratta di un compromesso che finirebbe col penalizzare l'Italia, che da tempo chiede che venga messo nero su bianco l'obbligo di ridistribuzione dei migranti. La proposta franco-tedesca, nei fatti, renderebbe obbligatori i ricollocamenti, ma con una scappatoia per chi non intende farsi carico dei profughi. Già, basterebbe infatti "motivare" la richiesta di deroga e assicurare alternative "significative". Ed è ovvio come simile proposta per un Paese di primo ingresso come l'Italia è indigeribile. Soprattutto perché la stessa proposta prevede che il Paese di primo ingresso si assuma la responsabilità degli stranieri per un periodo di otto anni. Un'eternità.liberoquotidiano.it

Italiani :dilettanti allo sbaraglio

14 dicembre 2018
Ancora un affondo da parte della Germania al nostro Paese. Senza troppi giri di parole, infatti, l’esecutivo composta da Lega e Cinque Stelle è stato classificato come “dilettanti allo sbaraglio”. Parole che arrivano dal Frankfurter Allgemeine Zeitung, che mette nel mirino il governo dopo la retromarcia sul fronte del deficit. Nelle ultime ore, Salvini e Di Maio si sono trovati a fare retromarcia dopo settimane di proclami su una manovra al 2,4 per cento del rapporto deficit/Pil.
I due vicepremier alla fine si sono arresi, accettando una sorta di tregua con Bruxelles che prevede una manovra al 2,04 per cento. Una mossa quella dei gialloverdi che sta suscitando non poche polemiche e che sta risvegliando la rabbia degli elettori di M5s e Lega che per un lungo periodo hanno sostenuto la guerra contro l’Europa proprio sul fronte del deficit. Moscovici continua comunque a tenere il nostro Paese sotto osservazione.
I tedeschi, come sottolinea Libero, affondano il colpo come si legge appunto sul Frankfurter Allgemeine Zeitung: “In Italia la classe politica ha un problema fondamentale: pur mossa da buone intenzioni nell’elaborazione dei provvedimenti, li attua male”.E ancora: “La strada lastricata di buone intenzioni intrapresa da un governo formato da dilettanti sta conducendo il Paese verso la recessione”. Parole chiare che lasciano trasparire bene il giudizio che i tedeschi danno dell’Italia. Un duello che non è ancora chiuso ma che, al momento, ha lasciato l’amaro in bocca agli italiani.bussines.it


LA bufala
chi insulta ha paura.

manager di Volkswagen, condannato dieselgate

Sette anni di carcere e una multa di 400mila dollari. È la sentenza inflitta a un ex manager di Volkswagen, accusato di avere partecipato al cosiddetto dieselgate, la frode legata allo scandalo emissioni che nel settembre 2015 travolse il gruppo tedesco. Si tratta di Oliver Schmidt, cittadino tedesco 48enne che dal 2014 all'inizio del 2015 aveva lavorato da Ann Arbor (Michigan) come capo dell'ufficio per l'ingegneria e l'ambiente di Volkswagen in America. Era stato arrestato a inizio 2017 dall'Fbi e da allora si trova in un carcere del Michigan. All'inizio dello scorso agosto Schmidt si è dichiarato colpevole per avere contribuito a frodare funzionari Usa e clienti con veicoli a motore diesel su cui era stato montato un software illegale; l'obiettivo era superare i test del governo Usa sulle emissioni. La sentenza è stata pronunciata in un tribunale di Detroit (Michigan) dal giudice Sean Cox, secondo cui la frode rappresenta un «crimine molto serio e preoccupante a danno del nostro sistema economico». ilsole24ore.it

Porsche SE, condannata a pagare 47 milioni di euro

Porsche SE, il principale azionista di Volkswagen, è stata condannata a pagare 47 milioni di euro di danni agli investitori danneggiati dallo scandalo dieselgate. La decisione è arrivata ieri dal tribunale di Stoccarda.


Il Tribunale ha contestato a Porsche la mancata diffusione di informazioni corrette circa le emissioni dei propri motori a gasolio e all’ex numero uno di Volkswagen Martin Winterkorn di non aver informato i mercati nel 2014, un anno prima dello scoppio dello scandalo, sui rischi legati alla falsificazioni delle emissioni.

I ricorrenti hanno chiesto un risarcimento totale di 164 milioni di euro attraverso due procedimenti separati, ma sottoposti a discussione congiunta, contro Porsche SE. La società potrà ora presentare ricorso.lastampa.it