Consiglio comunale.
Presidente. Revoca.
Il Vice Presidente del Consiglio comunale è legittimato a
convocare il Consiglio in sostituzione del presidente
Qualora il Presidente del Consiglio comunale in carica si sia
rifiutato di porre l'argomento all'ordine del giorno, dimostrando pertanto come
l'astratta situazione di conflitto d'interessi si sia trasformata in un
concreto impedimento all'efficace e corretto esercizio dei poteri
presidenziali.
Nella specie sono state dichiarate infondate le censure con cui si
contesta, nel merito, la legittimità della revoca del ricorrente e la nomina
del nuovo Presidente del Consiglio comunale. T.A.R. Sicilia Palermo,
sez. I, 23/04/2013, n. 872.
Con tali motivi si censura nel merito la mozione di revoca accolta
dal Consiglio: con argomenti - apodittici ed indimostrati - che peraltro, anche
a fronte del carattere oggettivamente non implausibile delle ragioni della
revoca (per come documentalmente riscontrabili), esulano dai limiti del
sindacato giurisdizionale in materia, trattandosi di valutazioni soggettive
circa la gravità delle condotte che hanno indotto il Consiglio a revocare il
suo Presidente ed il cui apprezzamento rientra nella sfera di autonomia del
Consiglio.
L’indirizzo giurisprudenziale prevalente afferma che la revoca
dall'ufficio di presidente del consiglio comunale, in quanto espressione di
valutazioni anche latamente politiche, influenza il sindacato esercitabile dal
giudice amministrativo che si svolge con pienezza quando si tratta di
verificare la legittimità formale del procedimento seguito, ma resta
notevolmente limitato con riferimento agli aspetti politico-discrezionali che
si manifestano con l'atto (T.A.R. Piemonte Torino Sez. I, 4 settembre 2009, n.
2248)
Il ruolo del Presidente del Consiglio Comunale è strumentale non
già all'attuazione di un indirizzo politico di maggioranza, bensì al corretto
funzionamento dell'organo stesso e, come tale, non solo è neutrale, ma può
restare soggetto al mutevole atteggiamento fiduciario della maggioranza, di
guisa che la revoca di detta carica non può essere attivata per motivazioni
politiche, ma solo istituzionali, quali la ripetuta e ingiustificata omissione
della convocazione del Consiglio o le ripetute violazioni dello statuto o dei
regolamenti comunali. T.A.R. Campania Napoli, sez. I, 03/05/2012, n. 2013
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