Il Bimbo elegante
Giani aveva più facilità
rapportarsi con gli adulti che con i bambini.
A lui che aveva molto sofferto era
difficile staccarsi dai suoi problemi e dalle sue angosce.
Un bambino, che cosa ne sapeva un
bambino, che cosa poteva dire un bambino, che problemi poteva risolvere un
bambino?
Sicuramente a Gianni di preoccupazioni
ne passavano per la testa lui che intuiva che il suo percorso sarebbe finito
tra breve.
Cosa avrebbe lasciato a Nichetto
e alla Cetta?
Giani si occupava dei piccoli
problemi di tutti i giorni e seguiva di lontano la vita di suo figlio.
In
quegli anni non c'era un gran benessere.
Il
guardaroba era ridotto all’essenziale si comprava poco.
Acquisti
nei negozi posti sulle Mercerie li facevano solo i signori o il ceto medio in
occasioni del tutto speciali.
Le
Mercerie erano il luogo preferito per il passeggio.
La
Cetta per la cresima di Nicheto si era decisa di comperare alle Mercerie dal
“Bimbo elegante” gestito dalla signora Nella il vestito della cerimonia.
Piccoletta
grassottella con le guance paffute; avevano appena varcato la porta d’ingresso li
aveva accolti con un sorriso smagliante.
Strano,
aveva pensato Nicheto, non li aveva mai visti prima e sembrava che li conoscesse
da sempre.
Non
sapeva il ragazzino che i negozianti dovevano essere sempre gentili con i
clienti se no era meglio cambiare mestiere.
“Voria
un vestito per la cresima de sto puteo” aveva chiesto la Cetta.
“Sto
principe de Galles staria proprio ben a sto bel giovinoto” aveva accennato la
signora Nella sventolando sotto il naso dei clienti i suoi braccialetti d’oro e
facendo tintinnare gli amuleti che pendevano dal suo polso ingioiellato.
In
due secondi la signora Nella aveva inquadrato i clienti e li aveva servito
proprio a puntino perché quel vestito a scacchettoni grigi piaceva veramente
molto.
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