Il Regolamento
Il
regolamento è una fonte normativa di secondo livello.
Prima
viene la legge e poi il regolamento la interpreta e consente che si
svolga l’attività da questa prevista.
La
tipicità dell’azione amministrativa che deve essere regolata a procedimento
predefiniti attribuisce una sempre maggiore importanza ai regolamenti.
Oramai
tutto è regolamentato.
Disposizioni
sempre più complesse , sempre più articolate rendono perfino difficile trovare
le fonti nei comuni di più ridotte dimensioni perché tutto è demandato alla
regolamentazione dell’ente locale.
La
giungla regolamentare sta stringendo d’assedio la semplificazione
amministrativa.
E’
il tripudio del burocrate che diventa demiurgo La sua fantasia sempre più
sfrenata inventa norme più incomprensibili che abbisognano di regolamenti
interpretativi.
“
Aiutateci a semplificare” mi dice un super dirigente che si è divertito a
complicare anche le procedure più semplici.
A
volte ricercare un regolamento obbligatorio per legge in un comune di piccole
dimensioni diventa un’impresa perché è difficile rintracciare l’occupatissimo
funzionario che ne conosce l’esistenza.
“Il
regolamento può infrangere la legge?”
Il
regolamento non può dettare disposizioni che vadano contro la legge.
In
teoria il consiglio può modificare o revocare i suoi atti ma si solito è
difficile che qualcuno riconosca di avere sbagliato.
“Cosa
succede allora?”
“Semplice:
Bisogna impugnare.
Bisogna
ricorre alla giustizia amministrativa, al T.A.R., che con una sua sentenza può
.annullare il provvedimento amministrativo.
“Se
un funzionario non risponde alla mia richiesta. Semplice bisogna impugnare!”“Bisogna
chiedere il risarcimento del danno per ritardo!”
La
vera rivoluzione è questa dare un risarcimento al cittadino se una sua domanda
viene evasa con ritardo dall’amministrazione!
“Posso
vedere l’atto di concessione del diritto di sepolcro.” domando cortesemente
all’impiegata dell’ufficio cimitero del comune.
“No!
L’abbiamo perso, l’archivio è in fase di ristrutturazione e per la legge che
prevede il taglio della spesa non siamo in grado di sostituire l’archivista che
se n’è andato in pensione. “ mi risponde la solerte impiegata .
Si
vede che ha un sottile piacere a darti una risposta negativa che ti mette in
difficoltà.
Di
fatto in difficoltà dovrebbe essere il comune che dimostra di non
esser capace di avere un archivio in ordine , ma l’impiegata non la pensa così.
“Sono concessionario della Tomba Rossi assieme a mio fratello Giuseppe,
pertanto richiedo l’autorizzazione all’introduzione della cassetta ossario del
sig. Bianchi Giovanni tuttora sepolto altrove. Faccio presente che il sig. Bianchi
Giovanni è mio suocero, che sua moglie , mia suocera, è tuttora sepolta nella
su citata tomba di famiglia in detto cimitero,che la cassetta verrebbe tumulata
nel loculo già occupato dalla stessa.” Secondo me una richiesta dettata da un
senso di pietà dovrebbe essere presa in considerazione.
L’impiegata,
talvolta però non ha voglia di impicciarsi in una pratica che è leggermente
diversa da quelle usuali .
Il
suo capo ufficio non la valorizza non le ha fatto ottenere il premio di
produttività, che se la veda lui, per intanto la risposta è negativa , le ossa
del morto possono restare dove si trovano. Per il capo ufficio ci sono tanti
problemi da affrontare tutti i giorni e questo seccatore vuole introdurre un
morto in una tomba di famiglia.
Risposta
negativa, siamo o non siamo dalla parte di chi vuole risolvere i problemi dei
vivi ci mancherebbe anche dover risolvere i problemi dei morti.
Il
capo ufficio è molto impegnato è sempre fuori ha un sacco di lavoro non può
essere disturbato da queste sciocchezze.
Cerco
su internet il regolamento comunale, ma non lo trovo.
Mando
una raccomandata , ma non rispondono.
Voglio
rivolgermi al T.A.R. , ma il solo contributo da pagare allo stato per proporre
ricorso è troppo costoso.
La
giustizia se trovi il burocrate prepotente è un lusso è un lusso che non puoi
permetterti .
Interpello
il consigliere di minoranza , ma visto che non abito nel paese non mi risponde
nemmeno.
Non
sono un suo possibile elettore.
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