Le Commissioni
L’attività
del consigliere si svolge soprattutto nelle commissioni.
Ogni
consigliere deve fare parte di almeno un paio di commissioni.
Deve
esercitarsi in oratoria.
Deve
contribuire a dare il suo contributo in materie complicate dove fior di
professionisti a volte hanno difficoltà a districarsi.
Il
legislatore, infatti, per dimostrare la sua eccelsa competenza continua a
modificare le leggi, per semplificare complica procedimenti semplici per poi
intervenire a modificarli.
Se
tutto fosse semplice e trasparente non ci sarebbe bisogno di nessun intervento
essendo tutto già evidente.
Allora
che ci starebbero a fare questo stuolo di novelli giuris periti che si battono
per ogni articolo e per ogni comma.
C’è
da chiedersi se questi legislatori conoscono veramente quello che hanno
approvato?
C’è
da domandarsi se i consiglieri sono consapevoli dello sconquasso legislativo e
se si sentono idonei ad adeguare in un costante divenire regolamenti e
provvedimenti.
Hanno
l’esperienza amministrativa sufficiente per rendersi consapevoli
dell’impatto che ogni provvedimento normativo sia legislativo che regolamentare
ha sulla vita concreta di ogni giorno dei loro amministrati?
Il
consigliere comunale conosce quanto siano complicati i regolamenti comunali.
Lui
percepisce la loro complessità, si rende conto della montagna di carte
inutili che queste norme amministrative comportano?
Se
sì, vuol dire che conosce esattamente la portata del suo potere e che vuole che
questo sia riconosciuto nelle giuste modalità.
La
commissione più delicata è quella di vigilanza che è presieduta dalla
opposizione.
Tutto
ciò che non è chiaro passa in Commissione Vigilanza.
Le
delibere diventano più trasparenti, pronte per essere approvate o
meno dal consiglio.
Il
Presidente è li a pungolare la maggioranza a dare spiegazioni a giustificare la
sua azione di governo.
Purtroppo
si trova con le armi spuntate in questa sua azione di controllo.
Lui
non avrà il numero per fare passare anche una semplice mozione che figuri
censura all’operato dell’amministrazione.
La
maggioranza compatta gli voterà sempre contro.
Si
sa, però, che col bipolarismo prima o poi la maggioranza diventa minoranza e
finalmente i ruoli si invertono ed anche l’opposizione potrà governare e
modificare tutto quello che in precedenza è stato fatto da chi la ha preceduta
al governo.
Ciò
serve a dimostrare che chi amministrava prima non era all’altezza del compito
affidatogli dagli elettori.
Noi
l’avevamo detto, noi l’avevamo fatto.
Le
recriminazioni sono sempre all’ordine del giorno.
Lo
statista guarda al futuro l’attaccabrighe guarda al passato per trovare motivi
per discutere.
Il
consigliere di maggioranza nella commissione di vigilanza deve stare zitto per
non metter in difficoltà la sua componente incalzata dal presidente che fa
parte dell’opposizione.
E’
un gioco di equilibri.
Purtroppo
si deve camminare su di un terreno minato e una domanda non considerata nelle
sue conseguenza anche più remote può generare polemiche tali da causare frane
dalle proporzioni esagerate.
Da
qui smentite, precisazioni e la nave con difficoltà si rimette in rotta.
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