La Macchina Burocratica
La
macchina comunale è un costoso giocattolo che dovrebbe essere messo a punto
ogni giorno per renderlo sempre più funzionale.
Le
logiche sono diverse. La macchina, a volte, giustifica se stessa ed il lavoro
che riesce a creare o serve per dare a qualcuno un’occupazione.
I
vari rappresentanti espressi dall’elettorato fiducioso di risolvere i suoi problemi
tendono, talvolta, a risolvere principalmente i problemi dei gruppi di
pressione che li hanno posti a capo della macchina.
La
burocrazia che si muove con la leggerezza di un panzer ha, talora, come scopo
quello di risolvere i suoi stessi problemi di sopravvivenza.
Per
sopravvivere deve accontentare tutti gli appetiti espressi.
Il
consigliere comunale può incidere sulla spesa?
Quando,
ad esempio, nel suo comune le spese del personale ammontano a 100 milioni di
euro di cui 5 ml per la dirigenza, il consigliere può fare qualcosa per
indurle?
Se
l’IMU prima casa ammonta a 10 ml di euro è possibile con le tasse locali
incidere a coprire i costi della politica e della macchina amministrativa?
Se
mancano trasferimenti statali e non si alza il livello delle tasse locali o il
costo dei servizi resi dal comune, si chiude perché è impossibile approvare il
bilancio e allora arriva il commissario prefettizio.
Gli
enti locali sono, talvolta, una grande macchina che produce gli stipendi
per chi ha la fortuna di lavorarci senza che nessuno degli utenti possa venire
a discutere sul loro operato.
Il
consiglio comunale, in effetti, non è in grado di incidere sulla spesa del
personale.
I
contratti del comparto degli enti locali decidono la spesa.
Quindi
o si paga quanto è richiesto dai contratti o si soccombe nelle sempre più
numerose cause di lavoro o si taglia.
E’
difficile incidere anche sulla produttività, i margini sono scarsi.
Né
si può pretendere che un consigliere comunale controlli la produttività degli
uffici rischierebbe una denuncia per mobbing.
Le
vere decisioni, talvolta, non passano attraverso il consiglio.
La
gestione del personale è affidata dal regolamento organico al sindaco e al
direttore generale e/o segretario comunale che attribuiscono incarichi ai dirigenti
e danno o levano le loro funzioni legate all’attribuzione del coordinamento
ossia alla autorità di incidere con le loro direttive sui dipendenti di un
certo settore.
I
contratti di lavoro sono gestiti dall'ARAN
La
cassaforte la tengono in mano le municipalizzate che realizzando utili sui
servizi pubblici erogati (?) possono, talvolta , trarre d’impiccio il consiglio
nel fare quadrare i bilanci i bilanci – specie se accusano problemi per carenza
di liquidità.
Effettivamente
un semplice consigliere comunale conta ben poco, ma molti ci tengono ugualmente
a sedere su quei banchi.
Effettivamente
sedere nelle sale del consiglio depositarie della storia e della cultura della
propria città è in grande onore.
Spesso
si assume l’incarico sottovalutando l’impegno e le proprie capacità nel
portarlo a termine oppure si ha una grossa volontà di volgere a proprio
vantaggio il privilegio di avere pubbliche funzioni.
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