lunedì 23 ottobre 2017

Referendum autonomia Veneto. Lombardia

Il governatore del Veneto, Luca Zaia, la sua battaglia l'ha vinta con quattro ore di anticipo: la rilevazione dell'affluenza alle 19 confermava già il superamento del quorum del 50% necessario per considerare valido il referendum sull'autonomia (alla fine il dato si attesterà sul 57,3%). Il suo omologo lombardo, Roberto Maroni, ha festeggiato un po' al traino, stimando attorno al 40% la partecipazione dei propri elettori ( in Lombardia non era comunque previsto il quorum e lo stesso leader leghista aveva detto di considerare soddisfacente una quota superiore al 34%), pur non potendo mostrare fino a notte fonda alcun dato ufficiale: la raccolta dei dati attraverso le voting machine, alla prima prova, non ha dato i risultati sperati e gli stessi scrutatori hanno lamentato le inefficienze del sistema. Alle 3 del mattino di lunedì un tweet della Regione Lombardia spiegava che: «Si sono registrate alcune criticità tecniche nella fase di riversamento dei dati», e che quindi: «I risultati completi saranno resi noti ad operazioni concluse, lunedì 23 ottobre».
Il governo pronto a trattare

In entrambi i casi, il risultato è stato come da previsione, con i sì attestati ovunque tra il 95 e il 98%. Il segnale politico, da qualunque parte la si guardi, c'è stato: l'affluenza è stata superiore rispetto a quanto i detrattori della consultazione si immaginavano fino alla vigilia. E lo stesso governo ne ha preso atto: il sottosegretario per gli Affari regionali, Gianclaudio Bressa, a meno di un'ora dalla chiusura dei seggi ha fatto sapere che l'esecutivo è pronto ad una trattativa. Il modello sarà probabilmente quello sperimentato nel rapporto con l'Emilia Romagna, che ha già avviato un confronto con Roma senza passare dalla tappa referendaria. Corriere.it 23.10.2017

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