mercoledì 31 gennaio 2018

pagelle Emilia Modena Voto

L’ennesimo schiaffo di Matteo Renzi che, per il collegio uninominale di Sassuolo lasciato libero a sorpresa da Gianni Cuperlo «a vantaggio – sperava lui – di un candidato locale», ha scelto invece in extremis il ministro Claudio De Vincenti, è stato preso come un vero e proprio (ulteriore) affronto.
Aver schierato l’ex di Forza Italia Beatrice Lorenzin e il reggiano Andrea Rossi (fedelissimo del governatore Bonaccini) nel collegio di Modena facendo fuori la presidente del consiglio comunale Francesca Maletti stravotata dai circoli e blindata dallo stesso sindaco Gian Carlo Muzzarelli, era già «inconcepibile», così come l’aver ridotto la squadra geminiana a soli tre nomi (Matteo Richetti, Edoardo Patriarca e Stefano Vaccari), ma davanti all’ultimo ‘blitz De Vincenti’ messo a segno dopo una notte di telefonate al vetriolo e pressioni, la rabbia è esplosa.

Rabbia che il segretario modenese Davide Fava, facendo uno sforzo estremo di diplomazia, ha espresso così: «La responsabilità che si assume Matteo Renzi con le liste annunciate è senza dubbio gravosa». «Il nostro percorso – ha aggiunto – è stato impeccabile: ha coinvolto tutti i livelli del partito a partire dai circoli. Però il risultato non consente al territorio modenese di esprimere appieno le sue valenze. In campagna elettorale faremo la nostra parte, ma raccomandiamo un’attenzione a chi vorrà raccogliere i nostri voti: noi non ci accontentiamo di essere spettatori, chi ci rappresenta deve prima imparare a guardarci negli occhi». il restodel carlino.

voto 8

Il territorio non sempre può essere favorito. La logica della legge elettorale è quella di imporre i candidati voluti dal segretario del partito

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