Vitalizi Sentenza della Consulta in tema di sindacabilità delle decisioni prese dai vertici delle
Camere. La facoltà di regolare internamente le controversie è infatti legittima
ma “per il personale interno, non nei rapporti giuridici verso terzi”. Questo
dice la sentenza della Corte Costituzionale n. 262 depositata
ieri, giudice relatore Giuliano Amato (che ha poi rimesso il
mandato) e firmatario Niccolò Zanon, che tenta di fare chiarezza
sull’autodichia.
Istituto questo molto controverso
dell’ordinamento giuridico e del costume politico nazionale che consente agli
organi citati in Costituzione di regolare i rapporti interni e
le relative controversie unicamente tramite propri organi
giurisdizionali, facoltà introdotta nella Carta a tutela della loro
autonomia poi estesa e distorta nel tempo dagli occupanti del Palazzo, fino a
renderla una sorta di “muro di gomma” con cui difendere ogni sorta di
privilegio.
La sentenza riguarda un dipendente del
Senato, il geometra Pietro Lorenzoni, che ha ingaggiato
una lunghissima battaglia contro le istituzioni repubblicane per vedersi
riconoscere una qualifica che gli organi interni hanno negato. Una classica
causa di lavoro che avendo però come “luogo” del fatto un organo costituzionale
atterrava sempre sul muro di gomma delle commissioni interne. Da qui l’idea di
portare il quesito in Cassazione che lo rimette alla Suprema Corte che lo
accoglie con una pronuncia sempre a suo sfavore che pone però dei paletti
all’uso e all’abuso dell’autodichia, promettendo di rivoluzionare prassi
inveterate come gli appalti senza gara, le delibere di presidenza senza
appello, le elargizioni riconosciute o tolte al chiuso di una stanza.
Ma il terreno su cui può determinare
subito effetti è proprio quello dei vitalizi. Se il ricorso esclusivo agli
organi giurisdizionali è legittimo per i dipendenti ma non verso terzi si pone
il tema della corretta collocazione di deputati e senatori, cioé
i beneficiari delle intoccabili prebende. Perché non v’è dubbio
che non siano dipendenti delle Camere, almeno secondo un’interpretazione logica
che non mancherà di trovare dei fini giuristi. Ergo, neppure le modifiche al
regolamento delle Camere in materia di vitalizi sarebbero poi insindacabili e
al riparo da bocciature della Consulta. ilfattoquotidiano.it/2017/12/14.
LA bufala
La consulta mette al sicuro le decisioni interne prese nei confronti dei deputati e Senatori.
Ma l'estensore non era un deputato che può trarre vantaggio diretto da questa sua decisione?
Nessun commento:
Posta un commento