Una coalizione di associazioni femministe provenienti da
tutta l’Europa, tra cui anche diverse sigle che rappresentano collettivi
lesbici, si è formata per portare alla Conferenza dell’AIA un documento molto
dettagliato e altrettanto critico sulla pratica dell’utero in affitto e della
maternità surrogata. L’associazione capofila arriva dalla Svezia ed è
la Swedish Women’s Lobby che
ha coinvolto le altre realtà femministe nel tentativo di cercare di arginare la
legiferazione di questa pratica considerata dalla varie sigle come una
forma di sfruttamento del corpo della donna e una violazione dei diritti umani.
Le obiezioni all’utero in affitto sono molteplici e si
basano sulla convenzione della Cedaw (
convenzione Onu contro la discriminazione delle donne ) che già dal 1979 è
stata adottata dalle nazioni membro.
Tutte le problematiche riguardo la maternità surrogata e
tutte le sue declinazioni , vengono esposte in un documento,
in cui si analizzano punto per punto le criticità di questa realtà e che noi
abbiamo riassunto in questi punti:
Squilibrio sociale ed economico: presupposti per lo
sfruttamento delle donne
Maternità surrogata tra altruismo e commercio
Conseguenze mediche della pratica
Il corpo femminile ridotto a un incubatore
L’industria delle madri surrogate e l’impatto sul corpo
femminile
LA bufala
essere contrari vuol dire essere reazionari?
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