martedì 11 settembre 2018

chi comprerà i Buoni del Tesoro italiano?


chi comprerà i Buoni del Tesoro italiano?

Per finanziare la spesa bisognerà vendere Titoli di Stato sul mercato. Ma chi comprerà i Buoni del Tesoro italiano? E quando costerà a Paese farsi prestare denaro sui mercati internazionali? Il fattoquotidiano.it lo ha chiesto ai protagonisti dell’industria, della finanza e della politica italiana presenti al The European House – Ambrosetti di Cernobbio: da Monti a Cottarelli, da Gros-Pietro a Davide Serra. E le rispostesono state talvolta sorprendenti. L'articolo Titoli di Stato, chi li compra? Dal Forum Ambrosetti le risposte di economisti e finanzieri italiani: da Monti a Cottarelli, da Profumo a Davide Serra proviene da Il Fatto Quotidiano.

Chi ha paura dei BTP? Non molti, si direbbe dai dati resi noti dalla Banca d’Italia sull’asta di oggi della terza tranche dei titoli a 10 anni con scadenza dicembre 2028. A patto che offrano rendimenti rotondi e vengano portati a casa a un prezzo scontato, ben sotto la parità. Il Tesoro offriva fino a 2,25 mld e li ha collocati tutti a fronte di una richiesta di oltre 3 mld. Solo che la cedola offerta del 2,8% in asta è salita fino al 3,25%, mentre il prezzo di aggiudicazione è stato un magro 96,35 rispetto al nominale pari a 100. A fine luglio lo stesso BTP era stato collocato con una cedola del 2,87%, a un prezzo di 99,54, anche in quel caso con richieste ben sopra l’offerta. Tra le due aste c’è stata la tragedia di Genova e l’aumento della tensione tra Roma e Bruxelles su diversi fronti: dai migranti, al bilancio europeo, al possibile sfondamento del limite del 3% del deficit pubblico. Tutte ottime scuse per chiedere e pretendere dal Tesoro italiano prezzi più bassi e rendimenti più alti per l’acquisto di BTP.
Dal punto di vista dell’investitore nel debito italiano si può vedere la situazione da due punti di vista. Il bicchiere mezzo vuoto, vale a dire la possibilità che la situazione peggiori ancora, come raccontano quelli che parlano di tempesta perfetta in arrivo con l’autunno, e quindi con la possibilità di spuntare rendimenti ancora più alti e prezzi ancora più bassi direttamente sul mercato nelle prossime settimane, senza nemmeno bisogno di comprare i BTP in asta. Ma evidentemente c’è anche chi vede il bicchiere mezzo pieno, visto che i compratori all’asta del decennale non sono mancati. Magari la tempesta perfetta non arriva, magari c’è già stata a mezza estate, e i prezzi spuntati all’asta del 30 agosto possono costituire la base per portare a casa un bel capital gain tra qualche settimana o qualche mese. Se lo spread infatti dovesse rientrare, i rendimenti dei BTP comprati in asta scenderebbero sensibilmente spingendo così al rialzo i prezzi, magari ben sopra la parità. financialounge.com

LA bufala
E’ meglio comprare btp ed avere un piccolo tasso di interesse ( rischiando di perderci solo se si rivendono prima della scadenza)  o tenerli depositati in Banca ad interessi 0

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