Egr. Direttore
Economia va bene?
Autorevoli amministratori e illustri giornalisti dicono che le tesse sono diminuite, la povertà è stata in parte sconfitta, il lavoro è in ripresa, la p.a. riprende ad assumere, si può andare in pensione qualche anno prima pagando un piccolo compenso non ho capito bene se il debito pubblico è diminuito e se la criminalità è sotto controllo.
I migliori saluti
IC
risposta
L'ottimista . Dipende da che parte si guarda la situazione. Se uno sta bene tutto gli sembra positivo.
Se qualcun altro ha figli disoccupati e genitori bisognosi di sostegno, la cosa è un po' più complicata.
Pur essendo ottimista non posso però dire che il debito pubblico è diminuito
Blog su temi di diritto amministrativo e approfondimenti di fatti del nostro tempo, ideato dall'avv. Nicola Centofanti e portato avanti dal figlio dott. Paolo Centofanti
sabato 29 aprile 2017
PApa Francesco al Cairo
L'ottimista Un abbraccio di pace del Papa in una città blindata è sufficiente a sconfiggere il terrore.
tasso. Quesito
Egr. Avv.
per una ripresa vegetativa del mio tasso,
un'antinsetticida
e un fungicida, cosa mi consiglia?
Grazie Saluti.
PC
risposta
per la ripresa vegetativa flortis solfato ferroso
un'antinsetticida Zapi insetticida universale un cucchiaino per 10 litri d'acqua
e il fungicida ossiclorurio di rame WDG due cucchiaini per 10 litri d'acqua;
gli ultimi due possono esser dati insieme. Gigi Zoo Cremona
per una ripresa vegetativa del mio tasso,
un'antinsetticida
e un fungicida, cosa mi consiglia?
Grazie Saluti.
PC
risposta
per la ripresa vegetativa flortis solfato ferroso
un'antinsetticida Zapi insetticida universale un cucchiaino per 10 litri d'acqua
e il fungicida ossiclorurio di rame WDG due cucchiaini per 10 litri d'acqua;
gli ultimi due possono esser dati insieme. Gigi Zoo Cremona
venerdì 28 aprile 2017
Comune di Venezia IMU TASI 2017
Comune di Venezia IMU TASI 2017
L’IMU deve essere versata alle seguenti scadenze:
●
|
ACCONTO
|
entro il 16/06/2017
|
●
|
SALDO
|
entro il 18/12/2017
|
Per il 2017 sono state tacitamente confermate le medesime
aliquote IMU 2016. L’acconto è pari alla metà dell'imposta dovuta in base alle
aliquote e detrazioni confermate.
La base imponibile della TASI è la stessa dell’IMU.
La TASI si continua ad applicare agli immobili di categoria
catastale A con esclusione delle abitazioni principali classificate nelle
categorie da A/2 ad A/7 e degli A10.
La TASI deve essere versata alle seguenti scadenze:
●
|
ACCONTO
|
entro il 16/06/2017
|
●
|
SALDO
|
entro il 18/12/2017
|
Per il 2017 sono state tacitamente confermate le medesime
aliquote e maggiorazione TASI 2016.
L’acconto è pari alla metà dell'imposta dovuta in base alle
aliquote e detrazioni confermate.
Comune Cremona IMU TASI 2017
Comune Cremona IMU TASI 2017
Le aliquote 2017 sono le stesse
che erano in vigore nel 2016, quindi:
- se non sono intervenute variazioni nel possesso degli immobili rispetto al 2016
- se non sono intervenute variazioni nel possesso degli immobili rispetto al 2016
- se non si è interessati dalle
novità sopra descritte
l'IMU dovuta per il 2017 è uguale all'IMU dovuta nel 2016.
l'IMU dovuta per il 2017 è uguale all'IMU dovuta nel 2016.
Se invece sono intervenute
variazioni nel possesso degli immobili o si rientra nel caso sopra citato,
l'IMU 2017 deve essere ricalcolata seguendo le indicazioni descritte di
seguito.
L'IMU (Imposta municipale
propria) è uno dei tre tributi che compone la IUC (Imposta Unica Comunale).
La IUC si compone anche di:
• TASI (Tributo per i servizi indivisibili) - ATTENZIONE: a
Cremona per l'anno 2017 il pagamento della Tasi non è dovuto.
• TARI (Tassa sui rifiuti che sostituisce TARSU/TARES).
• TARI (Tassa sui rifiuti che sostituisce TARSU/TARES).
Per consultare la scheda
informativa generale sulla IUC con le schede informative relative alla TASI e
alla TARI vai nella sezione "Ti potrebbe interessare anche" di questa
scheda.
CHI DEVE PAGARE
Chi possiede:
1) abitazione principale di
tipo signorile (cat. A1), ville (cat. A8), palazzi storici e castelli (cat.
A9) e relative pertinenze (cat. C2, C6, C7)
2) immobili equiparati
all'abitazione principale, purché accatastati in cat. A1 (abitazioni
di tipo signorile), A8 (ville), A9 (palazzi storici e
castelli) e relative pertinenze:
- unica abitazione (e relative pertinenze) posseduta (o in usufrutto) da anziani o disabili che, in seguito a ricovero permanente, hanno acquisito, a partire dal 2017, la residenza in istituti di ricovero o sanitari, a condizione che non sia data in affitto. In questo caso è necessario presentare apposita comunicazione, utilizzando il modulo disponibile nella sezione "modulistica" di questa scheda, all'Ufficio accertamenti tributi diversi ICI - IMU - TASI e rapporti con il contribuente o all'Ufficio Protocollo del Comune di Cremona;
- unica abitazione (e relative pertinenze) posseduta a titolo di proprietà o usufrutto in Italia da cittadini italiani non residenti nel territorio dello Stato e iscritti all'Anagrafe degli Italiani residenti all'estero (AIRE) già pensionati nei rispettivi Paesi di residenza, a condizione che l'abitazione non risulti data in affitto o in comodato d'uso.In questo caso è necessario presentare apposita comunicazione, utilizzando il modulo disponibile nella sezione "modulistica" di questa scheda, all'Ufficio accertamenti tributi diversi ICI - IMU - TASI e rapporti con il contribuente o all'Ufficio Protocollo del Comune di Cremona;
- unica abitazione (e relative pertinenze) posseduta (o in usufrutto) da anziani o disabili che, in seguito a ricovero permanente, hanno acquisito, a partire dal 2017, la residenza in istituti di ricovero o sanitari, a condizione che non sia data in affitto. In questo caso è necessario presentare apposita comunicazione, utilizzando il modulo disponibile nella sezione "modulistica" di questa scheda, all'Ufficio accertamenti tributi diversi ICI - IMU - TASI e rapporti con il contribuente o all'Ufficio Protocollo del Comune di Cremona;
- unica abitazione (e relative pertinenze) posseduta a titolo di proprietà o usufrutto in Italia da cittadini italiani non residenti nel territorio dello Stato e iscritti all'Anagrafe degli Italiani residenti all'estero (AIRE) già pensionati nei rispettivi Paesi di residenza, a condizione che l'abitazione non risulti data in affitto o in comodato d'uso.In questo caso è necessario presentare apposita comunicazione, utilizzando il modulo disponibile nella sezione "modulistica" di questa scheda, all'Ufficio accertamenti tributi diversi ICI - IMU - TASI e rapporti con il contribuente o all'Ufficio Protocollo del Comune di Cremona;
- casa coniugale (e
relative pertinenze) assegnata ad uno dei due coniugi, in seguito a separazione
legale, annullamento, scioglimento o cessazione degli effetti civili del
matrimonio. Il soggetto passivo è il coniuge assegnatario (anche se non ne è il
proprietario). In questo caso entrambi i coniugi devono presentare la Dichiarazione
IMU, allegando copia della sentenza di separazione, all'Ufficio accertamenti
tributi diversi ICI - IMU - unità immobiliari (e relative pertinenze)
appartenenti a cooperative edilizie a proprietà indivisa, assegnate come
abitazione principale ai soci della cooperativa. In questo caso è necessario
presentare la Dichiarazione IMU all'Ufficio accertamenti tributi
diversi ICI - IMU - TASI e rapporti con il contribuente o all'Ufficio
Protocollo del Comune di Cremona - unica abitazione (e relative pertinenze)
posseduta da personale in servizio permanente appartenente alle FF.AA.,
alle Forze di Polizia ad ordinamento militare e civile, al Corpo Nazionale dei
Vigili del Fuoco e, fatto salvo quanto previsto dall'art. 28, comma 1, del
D. Lgs. 19/5/2000 n. 139, dal personale appartenente alla carriera prefettizia,
a condizione che l'abitazione non sia data in affitto. Solo in questi casi non
sono richieste le condizioni della dimora abituale e della residenza anagrafica
nell'abitazione. E' necessario presentare la Dichiarazione IMU all'Ufficio
accertamenti tributi diversi ICI - IMU - TASI e rapporti con il contribuente o
all'Ufficio Protocollo del Comune di Cremona (vedi la scheda informativa nella
sezione "Ti potrebbe interessare anche" di questa scheda)
3) altri fabbricati (diversi
dall'abitazione principale)
4) aree fabbricabili
5) terreni agricoli diversi
da quelli posseduti e condotti dai coltivatori diretti (CD) e dagli
imprenditori agricoli professionali (IAP) iscritti alla previdenza agricola
6) fabbricati rurali non
adibiti ad uso strumentale.
Il possesso deve essere a titolo
di:
- proprietà
- proprietà
- usufrutto
- diritto reale d'uso, di
abitazione, di enfiteusi, di superficie
- concessione di immobili
demaniali: il concessionario
- leasing (=locazione
finanziaria): l'utilizzatore o locatario.
Aliquota di nuova istituzione per
immobili classificati in A/10 - C/2 - C/3 destinati all'insediamento di nuove
attività a carattere terziario avanzato nell'Area ex Annonario- aliquota:
0,76%.
comune.cremona.it
Imu 2017
Calcolo Imu 2017
Le scadenze per il pagamento dell’Imu sono per il 2017 quelle
consuete per il versamento dell’acconto e del saldo dell’imposta. Le date
fissate coincidono in ogni caso con quelle richieste per la Tasi.
Il primo giorno da tenere a mente è il 16 giugno, data entro
la quale dovrà essere stata versato l’acconto Imu. Si tratta del meglio
conosciuto Tax
day, giorno di importanti scadenze fiscali. Fino al 2016 il 16 giugno è
stata la data unica per il versamento Ires, Irpef, Irap, Imu e Tasi. Con
l’ufficiale approvazione della misura fiscale di semplificazione una parte
delle tasse da corrispondere allo Stato saranno posticipate al 30 giugno. Per
il 2017 si potrà procedere agli adempimenti Ires, Irpef, Irap entro il 30
giugno.
La seconda scadenza che è necessario tenere ben in mente è
il 16 dicembre, termine ultimo per il pagamento del saldo Imu 2017.
Calcolo IMU 2017: scadenza e importi
Per il calcolo dell’Imu è necessario in primo
luogo essere a conoscenza della rendita e la categoria catastale dell’immobile
per il quale si deve pagare l’imposta, oltre all’aliquota fissata dal proprio
comune.
A tal proposito è consigliabile controllare se si possa aver
diritto a qualche tipo di esenzione. Potrebbe inoltre essere utile sapere
se ci si trova in una situazione per la quale è garantita una aliquota
agevolata.
Se si vuole conoscere il valore dell’aliquota per il proprio
comune si può consultare se e quale delibera è stata emanata nel proprio
territorio consultando
il sito del Mef.
Per il calcolo dell’Imu 2017 è necessario essere in
possesso dei seguenti dati:
la rendita catastale dell’immobile;
le aliquote;
detrazioni (o agevolazioni varie) previste dal proprio
comune.
Per il calcolo della base imponibile sulla quale
bisognerà applicare le aliquote stabilite dal proprio Comune bisognerà
procedere nel seguente modo:
Rendita catastale * 5% * coefficiente immobile
Oltre ad applicare l’aliquota comunale è importante
verificare se sono previste particolari agevolazioni, detrazioni fiscali o
esenzioni.
Calcolo Imu 2017: i moltiplicatori per ogni categoria
catastale
Per il calcolo dell’Imu è necessario essere a conoscenza
della categoria catastale del proprio immobile. In questo caso infatti si
può risalire al moltiplicatore che concorrerà a determinare l’importo effettivo
dell’imposta.
I moltiplicatori, ovvero i coefficienti proprio di ogni
categoria catastale sono i seguenti:
160: tutto il gruppo catastale A (A/10 escluso), C/2, C/6 e
C/7.
140: tutto il gruppo catastale B, C/3, C/4 e C/5.
80: per le categorie A/10 e D/5.
65: tutto il gruppo catastale D (D/5 escluso).
55: per la categoria C/1.
Calcolo Imu 2017: le esenzioni dal pagamento
Per l’Imu 2017 è confermata l’esenzione per le prime case,
ad eccezione delle abitazioni di lusso (categorie A/1, A/8 e A/9) per le quali
comunque è garantita un’aliquota ridotta. informazionefiscale.it/2017.
Draghi Mario. Tassi di interesse ancora bassi
Draghi Mario. Tassi di interesse
ancora bassi
Tassi di interesse ancora bassi,
confermati ai minimi storici, e la possibilità di estendere il Quantitative
easing se necessario. Su questi due punti continuerà ad agire la politica
monetaria della Banca centrale europea (Bce), come ha spiegato il presidente
Mario Draghi durante la conferenza stampa tenutasi dopo la riunione del
Consiglio direttivo di questa mattina.
Draghi ha detto che è ancora
opportuno sostenere “un elevato livello di accomodamento monetario”, anche se
sembrano diminuiti i rischi al ribasso sulla crescita dell'eurozona e la
ripresa sta diventando più solida. L'obiettivo è arrivare ad un tasso di
inflazione del 2 per cento in tutta l'area euro, diminuendo il divario tra i
diversi paesi. “Il nostro mandato non è definito sull'andamento dei singoli
paesi" – ha detto riferendosi a recenti critiche di Wolfgang Schäuble,
ministro delle Finanze tedesco ipercritico delle politiche espansive – e per
questo “guardiamo alle medie”. Rispondendo ad una domanda sui bassi tassi di
crescita dell'Italia, Draghi ha precisato che “Il mandato non è sulla crescita,
ma sulla stabilità dei prezzi e quindi sul tasso di inflazione per l'intera
eurozona”, perciò la Bce guarderà all'andamento medio per decidere la
progressiva uscita dalla fase di stimoli straordinari.
Sono andati sistematicamente a
vuoto i tentativi dei cronisti di carpire da Draghi qualche indicazione
dell'umore della Bce rispetto alle prossime elezioni dei governi in diversi
paesi, in primis in Francia dove si confrontano l'europeista Emmanuel Macron e
l'euroscettica Marine Le Pen. La Bce valuta l'impatto che l'"incertezza
politica" può avere sui tassi di inflazione come fattore, tra gli altri,
capaci di influenzare la politica monetaria. ilfoglio.it/economia/2017/04/27/
Camusso Susanna. Alitalia
"La nazionalizzazione non mi
pare una buona idea. Invece mi chiedo perché il governo debba dare un prestito
ponte finalizzato allo spezzatino e alla liquidazione e non utilizzare invece
le risorse pubbliche per un progetto di rilancio" ad esempio
"coinvolgendo Cassa depositi e prestiti, che potrebbe indirizzare Alitalia verso
una acquisizione da parte di una compagnia europea che ne salvaguardi il
futuro". Lo propone Susanna Camusso, segretaria della Cgil, in
un'intervista al Corriere della Sera. "Sapevamo che il risultato del
referendum era ad altissimo rischio. E l'avevamo detto a tutti e in tutti i
modi", ha spiegato commentando la bocciatura dei lavoratori. Ma, ha
precisato, la pre intesa con l'azienda è stata votata "perché, nelle
condizioni date, non era possibile ottenere di più. E non volevamo rassegnarci
a vedere gli aerei Alitalia a terra e la compagnia in liquidazione. Abbiamo
provato a ridarle una prospettiva".
Adesso "mi pare miope il
ragionamento del governo che dice: è un'azienda privata, ha vinto il no, si
chiude e buonanotte". Camusso ricorda che nel 2007 "eravamo contrari
ad Air France perché non avrebbe dato una prospettiva di sviluppo ad Alitalia,
ma lavorammo per una soluzione migliore: Lufthansa. E non ho mai capito perché
il governo non andò avanti su quella strada". E la leader Cgil
ripartirebbe da qui, "se fosse possibile". http://lapresse.it/27.04.2017.
L’Ottimista. Mi pare una ottima
idea. Prima però bisogna cambiare le norme che impediscono alla cassa di prestare
danari ad aziende in crisi. Per il resto è una brillante idea.
giovedì 27 aprile 2017
Istruzione MIUR. Laureati
Ministero MIUR. Laureati
L’Italia si conferma povera di
laureati. All’ultimo
posto lo scorso anno, penultima oggi, conta solo 26 dottori ogni cento
cittadini tra i 30 e i 34 anni. Peggio, tra tutti i Paesi membri della Ue, fa
solo la Romania (25,6%). Nel 2016, la percentuale di laureati tra le persone
tra i 30 e i 34 anni è cresciuta in tutta l’Unione (arrivando al 39,1%),
rispetto al 2002. Ma l’Italia resta indietro nelle classifiche. È vero che gli
italiani con un titolo di istruzione superiore sono raddoppiati rispetto al
2002, quando la quota era del 13,1% e che il dato odierno supera l’obiettivo
nazionale del 26%. Ma resta lontano il traguardo della strategia «Europa 2020»,
che tutti i Paesi arrivino per quella data ad avere il 40% di laureati. «I 12,9
punti di differenza tra noi e la media europea sono davvero troppi - ha
commentato il segretario generale della Uil scuola, Pino Turi - e fanno pensare
che sulla Buona Scuola bisognerà ritornare». «Occorre - aggiunge - uscire dalle
strettoie di una legge nata un po’ per risparmiare e un po’ per rispondere alle
logiche del mercato».corriere.it/scuola/universita/17_aprile_26/
L’Ottimista. Strano perché abbiamo i migliori professori.
Figuriamoci che per superare un esame ho dovuto fare una prima prova scritta
superata ma bocciato all’orale, una
seconda prova scritta superata ma bocciato all’orale, finalmente alla terza prova scritta
superata il prof. ha deciso che non avrebbe fatto l’orale per noi ignoranti. Bontà sua. Con
tutto quello che ha da fare , consulenze , conferenze, convegni, traduzioni,
magari un incarico politico, per fortuna che ha trovato tempo anche per noi.
Grazie prof. e grazie Ministro del MIUR.
Riforma. Legge elettorale
Riforma. Legge elettorale
Il Parlamento "provveda
sollecitamente al compimento di due importanti adempimenti istituzionali: la
nuova normativa elettorale per il Senato e per la Camera e l'elezione di un
giudice della Corte costituzionale". Il monito è stato lanciato dal
presidente della Repubblica, Sergio Mattarella.
La conferenza dei capigruppo di
Montecitorio decide che la Legge
elettorale approderà in Aula alla Camera l'ultima settimana di maggio,
presumibilmente a partire dal 29 su richiesta di Pd e M5S.
La calendarizzazione l'ultima
settimana di maggio, viene spiegato al termine della capigruppo della Camera, è
stata decisa tenendo conto dello stato dell'iter dell'esame in Commissione dove
ancora non è stato presentato un testo base. Non è stata inserita la formula
"ove concluso in Commissione", per cui il testo in Aula deve arrivare
entro la data stabilita.
Il Pd ha fatto le sue proposte.
Prima il Mattarellum, ma con scarso successo" poi ha proposto una nuova
formulazione "basata su due punti fondamentali: i collegi uninominali e un
ragionevole premio di maggioranza. Mi sembra siano buone basi per andare
avanti verso l'approvazione di una nuova legge elettorale".
La colpa della paralisi istituzionale del Paese, secondo i deputati M5s, responsabilità di Matteo Renzi e del Pd: "Il M5s - precisano - è l'unico che a oggi ha presentato una proposta di legge che prevede l'estensione del legalicum anche per l'elezione del Senato e può essere approvata nel giro di qualche giorno di lavoro parlamentare. La proposta è in Commissione, alla portata di tutti...Noi siamo gli unici che vogliono davvero ridare voce ai cittadini facendoli tornare, dopo anni di governi imposti, al voto democratico". E concludono: "Tutti gli altri partiti, dal Pd alla Lega sino a Forza Italia hanno le idee confuse. Non sanno quali inciuci e quali accordi intraprendere. Sono presi dal panico e dalla paura sconfinata di perdere le prossime elezioni e sono ossessionati dal M5s. Coraggio, approviamo subito il Legalicum e andiamo immediatamente al voto".repubblica.it/politica/2017/04/26/
La colpa della paralisi istituzionale del Paese, secondo i deputati M5s, responsabilità di Matteo Renzi e del Pd: "Il M5s - precisano - è l'unico che a oggi ha presentato una proposta di legge che prevede l'estensione del legalicum anche per l'elezione del Senato e può essere approvata nel giro di qualche giorno di lavoro parlamentare. La proposta è in Commissione, alla portata di tutti...Noi siamo gli unici che vogliono davvero ridare voce ai cittadini facendoli tornare, dopo anni di governi imposti, al voto democratico". E concludono: "Tutti gli altri partiti, dal Pd alla Lega sino a Forza Italia hanno le idee confuse. Non sanno quali inciuci e quali accordi intraprendere. Sono presi dal panico e dalla paura sconfinata di perdere le prossime elezioni e sono ossessionati dal M5s. Coraggio, approviamo subito il Legalicum e andiamo immediatamente al voto".repubblica.it/politica/2017/04/26/
L’Ottimista. Ma perché si
ostinano a fare la legge elettorale prima dell’elezione del segretario del PD
che è il primo partito in Italia? Non è educato! Vogliamo rispettare chi ha la maggioranza, anche se relativa, dei voti.
Zuccaro Carmelo. ONG
Zuccaro Carmelo. ONG
Il procuratore di Catania, Carmelo
Zuccaro, titolare di uno dei fascicoli aperti dalla magistratura italiana sulle
attività in mare delle ong impegnate nel salvataggio di migranti e che indaga
su presunte collusioni tra operatori umanitari e trafficanti libici, adombra
nuovi e ancor più inquietanti sospetti ai microfoni di Agorà su
Raitre: "A mio avviso - dichiara il magistrato - alcune ong potrebbero
essere finanziate dai trafficanti e so di contatti. Un traffico che oggi sta
fruttando quanto quello della droga. Forse la cosa potrebbe essere ancora più
inquietante. Si perseguono da parte di alcune ong finalità diverse:
destabilizzare l'economia italiana per trarne dei vantaggi. Se l'informazione è
corretta, questo corto circuito non si può creare salvo per effetto di persone
che vogliono creare confusione".
Informato, il ministro della
Giustizia e candidato alle primarie Pd Andrea Orlando, ospite
di Repubblica Tv, richiama Zuccaro: "Spero che la procura di Catania
parli attraverso le indagini, gli atti, perché credo sia il modo migliore. Se
il pm ha elementi in questo senso faremo una valutazione. In generale, non è
giusto ricostruire la storia delle ong come la storia di collusi con i
trafficanti, è una menzogna".
Alle nuove affermazioni di
Zuccaro ha dedicato un passaggio anche il ministro dell'Interno Marco
Minniti, durante il question time alla Camera: "Si tratta di evitare
generalizzazioni e giudizi affrettati, attenendosi quindi a una rigorosa
valutazione degli atti. Anche il governo ha aperto un canale di scambio
informativo con la Commissione Ue, l'agenzia Frontex e il Servizio diplomatico
dell'Unione europea per condividere ogni elemento utile a un quadro aggiornato.
Analoga attività di indagine sull'impatto delle ong sui flussi migratori svolge
la commissione Difesa del Senato che ha preannunciato sue conclusioni entro la
prima settimana di maggio".
All'inchiesta catanese ha fatto più volte riferimento Luigi Di Maio del Movimento 5 stelle, accusando di ipocrisia e buonismo chi difende il lavoro svolto dalle ong.
Roberto Saviano, duro con l'esponente del M5s, accusato a sua volta dallo scrittore di strumentalizzare un'indagine non ancora conclusa per erodere voti a quanti "vorrebbero vedere i migranti in fondo al mare". http://palermo.repubblica.it/cronaca/2017/04/27/
L’Ottimista. Ma perché un procuratore vuole
indagare su fatti complicati dove solo la politica ha competenze. Noi ci
fidiamo della politica che ha espresso una giusta linea di mediazione. Effettivamente sig. Ministro della giustizia dovrebbe sapere che non si può dire nulla su di una indagine in corso, ma si sa ha tante cose da fare e le fa tutte molto bene.
All'inchiesta catanese ha fatto più volte riferimento Luigi Di Maio del Movimento 5 stelle, accusando di ipocrisia e buonismo chi difende il lavoro svolto dalle ong.
Roberto Saviano, duro con l'esponente del M5s, accusato a sua volta dallo scrittore di strumentalizzare un'indagine non ancora conclusa per erodere voti a quanti "vorrebbero vedere i migranti in fondo al mare". http://palermo.repubblica.it/cronaca/2017/04/27/
Alarico I. Il sacco di Roma
Alarico acclamato nel 395 duce
dei Visigoti stanziati come foederati di Roma nella Pannonia e nella Mesia, invase la
Macedonia e la Grecia,
inserendosi abilmente nella discordia esistente tra i successori di Teodosio,
Arcadio e Onorio, e i rispettivi ministri, Stilicone e Rufino. Affrontato da
Stilicone nel 395 e 396, venne a patti. Arcadio, imperatore
d'Oriente, gli conferì la carica di magister militum e gli affidò il
governo dell'Illirico, per cui il suo popolo, da stipendiato, assumeva una sua
autonomia e si affiancava ai Romani, pur diviso da questi se non altro per la
religione (i Visigoti erano ariani. Alarico dopo la morte (408) di Stilicone,
irruppe di nuovo in Italia e, approfittando dell'inerzia di Onorio, imperatore
d'Occidente, giunse sotto le mura di Roma. Questa poté per una prima volta (408)
salvarsi con l'oro e la liberazione di 40 mila schiavi barbari, ma
A., irritato per il rifiuto di Onorio di cedergli il Norico, e dopo aver
tentato di superare le trattative facendo eleggere (409) dai Romani un
imperatore a lui asservito, Attalo, la notte del 14 agosto 410 penetrò,
per la Porta Salaria, nella città e la saccheggiò per tre giorni. treccani.it
L’Ottimista. Io mi fido di tutto ma fidarsi di
Alarico è stato un po’ eccessivo perché da difensore di Roma è stato uno dei suoi peggiori nemici.
mercoledì 26 aprile 2017
Gentiloni Paolo. Alitalia
Il presidente del Consiglio Paolo Gentiloni,
che aveva
sostenuto apertamente un voto positivo da parte dei lavoratori di Alitalia
sull'accordo con l'azienda per i tagli e il rilancio, chiude le porte alla
nazionalizzazione della compagnia dopo la
netta vittoria del "no" nella consultazione chiamata dai
sindacati. "Non posso tacere la preoccupazione per quello che sta
accadendo in una grande impresa come Alitalia.
Anche lì bisognerebbe essere in
grado di stare sul mercato e competere. Devo dire che da parte mia c'è stata
delusione per l'opportunità offerta dall'accordo che non è stata colta.
Chi governa ha il compito di
risolvere i problemi e dire anche la verità e io l'avevo detto prima e anche
adesso: non ci sono le condizioni per la nazionalizzazione. Tuttavia il governo
si sente impegnato a non disperdere le risorse di asset e lavoro della
compagnia, ci lavoreremo sapendo che la decisione presa nel referendum rende
più difficile accettare la sfida", ha detto il premier.
Ieri il cda della compagnia ha preso atto del rifiuto dei lavoratori e ha annunciato che con l'assemblea della prossima settimana sarà avviata la pratica per l'amministrazione straordinaria: l'ex vettore di bandiera dovrebbe essere affidato a tre commissari, con Luigi Gubitosi in pole position.
Ieri il cda della compagnia ha preso atto del rifiuto dei lavoratori e ha annunciato che con l'assemblea della prossima settimana sarà avviata la pratica per l'amministrazione straordinaria: l'ex vettore di bandiera dovrebbe essere affidato a tre commissari, con Luigi Gubitosi in pole position.
Nell'ambito di una gestione
commissariale - a meno di trovare un compratore - è possibile che Alitalia
venga fatta "a pezzi" per cedere ai migliori offerenti i suoi asset
migliori. In cielo volteggiano i rivali, che possono essere interessati a
metter le mani in primis sugli "slot" (in particolare a Fiumicino e
Linate), ma anche sui suoi aerei e sui piloti che presumibilmente cercheranno
di accasarsi altrove.
Il dossier finisce anche
all'attenzione della Commissione europea, per la quale sulle soluzioni per la
crisi "è in contatto costruttivo con l'italia". All'Antitrust Ue,
questa mattina, è in corso una riunione per verificare gli spazi di manovra previsti
dalla legislazione europea in relazione al ruolo dello stato. La portavoce ha
aggiunto che "la Commissione è sempre pronta a discutere con gli Stati
membri i loro piani in linea con le regole Ue". Non sono però giunte
richieste specifiche di intervento sul punto. repubblica.it/2017/04/26/
L’Ottimista. Una crisi non facile
, ma, se il governo è compatto l’Italia proverà le energie necessarie per
salvare l’Alitalia.
Renzi Matteo. Primarie PD
Renzi Matteo. Primarie PD
Ospite del videoforum di
Repubblica Tv Emiliano è certo che "se dovessero andare a votare tutti
quelli che nel mondo della scuola oggi sono contrari a Renzi, io vincerei le
primarie. L'errore da non fare è non andare a votare neanche contro". In
molti, sostiene il candidato, in corsa con Matteo Renzi e Andrea Orlando, anche
se sono contrari all'ex segretario Pd, diserteranno i gazebo per non
legittimarlo.
Il suo avversario, ritiene il
presidente della Puglia, è duro da cacciare: "Se lo mandi via con le
primarie ci riesci, altrimenti lui sta lì a occupare il partito e a
snaturarlo". Nel caso in cui, però, Emiliano non dovesse vincere le
primarie, non ha intenzione di lasciare il Pd:
È fantapolitica, secondo
Emiliano, che Renzi possa fare il federatore
del Centrosinistra come chiede Pisapia: "Se Renzi vince le primarie -
spiega - cercherà di far fuori tutti i suoi avversari, vorrà andare subito a
votare per togliersi dai piedi Gentiloni che sta iniziando a piacere agli
italiani e non fare la Legge di bilancio che sarebbe lacrime e sangue per i
pastrocchi che ha combinato".
L'ex premier, continua il
governatore "vuole il P.d.R., il Partito di Renzi. Se vincessi io - ha
affermato ancora - ricostruirei ad esempio un rapporto con il sindacato, con la
scuola e con il Sud e il Pd tornerebbe ad essere il principale partito italiano
facendo finalmente una legge elettorale che tenga insieme il
centrosinistra". Gentiloni, ha confermato, "sarebbe il mio premier,
sarebbe libero", non come ora che è ostaggio politico di Renzi e Boschi.
Per organizzare l'appuntamento
del 30 aprile, si lamenta Emiliano, c'è stato poco tempo: "Queste primarie
sono state fatte con rito abbreviato per scelta di Renzi, dovevano essere
clandestine. Stiamo provando a informare gli italiani che il 30 aprile tutti
possono andare a votare, non solo gli iscritti al partito, per cambiare la
storia del Pd. Ora Renzi tenta di far andare al voto solo i suoi".
Sul perché, poi, Matteo Salvini e
Luigi Di Maio facciano il tifo per Renzi, Emiliano ha un'idea precisa: "Io
avrei più opportunità di riportare a casa i voti che abbiamo perso e che sono
andati ai grillini", ha detto, ribadendo che "Renzi non tiene conto
del fatto che il fronte-contro-fronte favorisce il M5s che ha in mano delle
carte devastanti" per la prossima campagna elettorale.
"La Buona Scuola? Siamo al
limite del comico. Un meccanismo strano ha sparato insegnanti a caso un po'
dappertutto. Credo che i giudici faranno a pezzi questo sistema. Bisogna
evitare che questa riforma sia fatta giocando sulla pelle delle persone. Non
stanno funzionando neanche le correzioni. Con una faccia di bronzo
straordinaria Renzi ha detto di volerla rifare", ha detto ancora Emiliano,
ricordando le polemiche che la Riforma della scuola ha scatenato.
Su una cosa Emiliano è d'accordo
con Renzi: il futuro di Alitalia: "Bisogna interveniere su Alitalia e non
mandare tutto a carte e quarantotto.
La compagnia non può essere
lasciata al fallimento come detto da alcuni esponenti del governo. Il governo
deve smetterla di interferire nelle libertà sindacali, deve fare l'arbitro e
non il giocatore", sottolinea. repubblica.it/2017/04/26.
Interno. Ong. Soccorso. Profughi
Interno. Ong. Soccorso. Profughi
Le istituzioni internazionali
fanno quadrato in difesa delle Ong, dopo le accuse lanciate in questi giorni.
Da Frontex all’Oim, in tanti riconoscono il ruolo cruciale svolto dalle
imbarcazioni pronte a soccorrere profughi in mare aperto. In particolare, è
l’Agenzia Ue per il controllo delle frontiere esterne ad aggiustare il tiro.
Nello scorso mese di dicembre, infatti, in un report riservato aveva parlato di
probabili collusioni delle Ong con i trafficanti del Mediterraneo.
Ieri invece Frontex ha
sottolineato che i trafficanti in Libia sfruttano gli obblighi internazionali
di salvataggio. «È chiaro – ha spiegato la portavoce Izabella Cooper – che i
trafficanti che operano in Libia stanno approfittando dell’obbligo
internazionale di salvare vite in mare».
Secondo Frontex, dal 2014 è
cambiato il modo in cui i trafficanti libici conducono il loro 'sporco
business'. Prima le barche che trasportavano i migranti si spingevano fino a
Lampedusa ora gli scafisti si limitano a
spingere barche in legno fatiscenti e gommoni di pessima qualità fino al limite
delle acque territoriali libiche.
Anche il numero dei migranti
imbarcati è cambiato. «Da circa 90 in media nel 2014 per imbarcazioni di 10
metri – aggiunge la portavoce di Frontex – nel 2016 e 2017 sono circa 170». Da
inizio anno sono circa 36mila i migranti soccorsi e sbarcati in Italia, con un
incremento del 43% circa rispetto a un anno fa.
Intanto anche l’Oim –
l’Organizzazione internazionale per le migrazioni – getta acqua sul fuoco delle
polemiche politiche legate ai soccorsi e alle attività svolte dalle Ong. In una
nota diffusa ieri a Ginevra, il direttore generale per l’Europa, Eugenio
Ambrosi, conferma di «non essere a conoscenza di casi comprovati di collusione»
tra trafficanti e organizzazioni non governative.
Ma, aggiunge, «non possiamo
essere ingenui. Il fatto che navi di soccorso di Ong operino così vicino alle
acque libiche può essere sfruttato dai trafficanti. Questo non costituisce una
collusione deliberata, ma richiama l’attenzione sulla necessità di definire
meglio il ruolo e le regole delle ong e le risorse dell’Ue per l’obiettivo
principale di garantire che nessuno muoia in mare».
L’Oim sottolinea anche che il
lavoro di soccorso delle Ong è stato «essenziale per salvare vite umane». Nel
solo 2016, su un totale di 181.436 migranti soccorsi e portati in sicurezza in
Italia, 49.796 è avvenuto da Ong.
Intanto non si spegne la polemica
politica. Anche ieri il vicepresidente della Camera del M5s, Luigi Di Maio, è
tornato nuovamente ad attaccare le Ong, i «taxi del Mediterraneo», in un botta
e risposta con lo scrittore Roberto Saviano. avvenire.it.26.4.2017.
L’Ottimista. Perché le procure
indagano?
Evidentemente perché hanno
ricevuto una querela. La verità processuale siamo sicuri metterà fine, al più
presto, dopo tre gradi di giudizio, a tutte le possibili polemiche.
Trasporto. Alitalia. Contributi Ryanair
Trasporto. Alitalia. Contributi Ryanair
Mentre Alitalia, alle prese con
il nuovo piano industriale per l’ennesima crisi aziendale, chiude le rotte
verso Reggio Calabria, Ryanair lancia la speciale tariffa “salva-viaggio” da
19,99 euro sulla tratta Lamezia – Milano Bergamo. Scalzata proprio da Ryanair
dl primato sul numero di rotte in Italia, Alitalia muove passi decisi contro le
low cost, in particolare contro gli incentivi offerti dalle Regioni: “Gli
incentivi alle compagnie aeree vanno bene purché siano fatti in piena
trasparenza e con regole uguali per tutti”, reclama l’ex compagnia di bandiera.
Ryanair riceverebbe dagli
aeroporti 80 milioni di incentivi. Il meccanismo premiante per l’arrembante low
cost è centrato sul “co-marketing”, spiega Nicola Lillo su la Stampa.
Un sistema questo, si rileva da
più parti, che favorisce sempre la compagnia. Quando va male, i contratti
sottoscritti riempiono di debiti le casse delle società regionali costituite
alla bisogna. Per Nino Cortorillo, della Filt-Cgil, “alcuni aeroporti periferici
sono legati a doppio filo a Ryanair che li vincola e in sua assenza è a rischio
la stabilità economica. E’ un’arma di ricatto”. Per non parlare del fatto
che Ryanair riceve finanziamenti pubblici amministrando un personale dipendente
spesso sotto contratto presso una società interinale con sede a Dublino:
cioè non paga le tasse in Italia e non applica il contratto nazionale. blitzquotidiano.it/13.3.2017.
L’Ottimista. Basta dare degli
incentivi anche ad Alitalia e così si stabilisce la parità di condizioni sul
mercato.
Mazzolari Primo.Visita di Papa Francesco a Bozzolo
Mazzolari Primo
Dopo l'8
settembre 1943, Don Mazzolari partecipò attivamente alla lotta di liberazione, incoraggiando i giovani a
partecipare, e venne arrestato e rilasciato. Fu costretto a vivere in
clandestinità fino al 25 aprile 1945, per timore dei
fascisti.
Nel 1949 fondò il
quindicinale Adesso del quale fu direttore. I suoi scritti
attirarono le sanzioni dell'autorità ecclesiastica che ordinò la chiusura del
giornale nel 1951.
A luglio dello stesso anno, venne imposto al prete il divieto di predicare
fuori diocesi
senza autorizzazione e il divieto di pubblicare articoli senza una preventiva
revisione dell'autorità ecclesiastica.
Il quindicinale poté riprendere
le pubblicazioni a novembre, ma don Primo dovette lasciare l'incarico di
direttore; egli continuò tuttavia a scrivere alcuni articoli sotto pseudonimi.
Proprio alcuni di questi scritti sul tema della pace attirarono
nuove sanzioni; nel 1954, infatti, fu imposto a don Primo il divieto assoluto di
predicare fuori dalla propria parrocchia e
il divieto di pubblicare articoli riguardanti materie sociali.
Dagli inizi degli anni cinquanta don
Primo sviluppa un pensiero sociale vicino alle classi deboli (Nessuno è fuori
della carità) e ai valori del pacifismo che
attireranno le critiche e le sanzioni delle autorità ecclesiastiche fino a
portarlo all'isolamento nella sua parrocchia di Bozzolo.
Se l'istituzione lo reprimeva con
durezza, non per questo il messaggio di Mazzolari si spense; ebbe anzi una
notevole influenza, anche se per vie più nascoste. Veniva regolarmente invitato
da Ernesto Balducci agli incontri annuali dei
preti scrittori.
Gli echi della riflessione di
Mazzolari sull'obiezione di coscienza si ritroveranno così
nel mondo fiorentino di
Ernesto Balducci, sino ai livelli politici di Giorgio
La Pira e di Nicola
Pistelli, e fino al punto più noto della "germinazione
fiorentina", rappresentato nel 1965 dal don Lorenzo
Milani di L'obbedienza non è più una virtù. Anche don Milani
aveva collaborato con Mazzolari scrivendo articoli per Adesso.
Con la pubblicazione anonima di Tu
non uccidere, nel 1955,
Mazzolari attaccava a fondo la dottrina della guerra giusta e l'ideologia della vittoria,
il tutto in nome di un'opzione preferenziale per la "non violenza",
da sostenere con un forte «movimento di resistenza cristiana contro la guerra»
e per la giustizia,
vista come l'altra faccia della pace. Al fondo c'era
la nuova consapevolezza del significato dirompente della bomba
atomica, che aveva cambiato il campo razionale entro il quale il realismo
aveva potuto muoversi per giustificare l'extrema
ratio della guerra.
È solo verso la fine degli anni
cinquanta, negli ultimi mesi di vita, che don Primo Mazzolari cominciò a
ricevere le prime attestazioni di stima da parte delle alte gerarchie
ecclesiastiche. Nel novembre del 1957 l'arcivescovo di Milano Montini, futuro Papa
Paolo VI, lo chiama a predicare presso la propria diocesi, nel
febbraio del 1959
Papa Giovanni XXIII lo riceve in udienza
privata e lo saluta pubblicamente "Tromba dello Spirito Santo in terra
mantovana".Wikipedia.
Martedì 20 Giugno 2017
PAPA FRANCESCO
sarà a Bozzolo, in forma
privata,
per rendere omaggio a
don PRIMO MAZZOLARI
fondazionemazzolari.it
Cordero di Montezemolo Luca. Alitalia
Montezemolo torna alla Ferrari nel
1991 in qualità di Presidente (ruolo che ricoprirà fino al 2014) e di Amministratore
Delegato (incarico che ricoprirà fino al 2006). Ingaggia Jean Todt e,
sotto la guida del francese, la Ferrari, dopo 21 anni, nel 2000 torna a
vincere il Campionato di Formula 1 con Michael Schumacher.
Il successo si ripete negli anni
successivi: dal 2001 al
2004 la Ferrari
conquista il titolo Piloti e Costruttori in Formula 1.
Nel 2007 la Scuderia
Ferrari conquista, per la quindicesima volta, il Titolo Mondiale Piloti e
quello Costruttori di Formula 1, nel 2008 vince per la sedicesima volta il
Titolo Costruttori.
Il 24 maggio 2013 in seguito
all'incorporazione della Ferrari S.p.A nella Ferrari
N.V. diventa anche il presidente della holding.
Il 13 ottobre 2014 ha lasciato
la Presidenza della Ferrari N.V. e della Ferrari S.p.A. a conclusione del
festeggiamento dei 60 anni della Ferrari in America.
La presidenza è stata assunta
dall'amministratore delegato della FCA, Sergio
Marchionne.
Da novembre 2014 è presidente
di Alitalia
Sai e dal 10 febbraio 2015 è presidente del comitato promotore dei Giochi
Olimpici di Roma 2024 senza ricevere alcun compenso. Wikipedia.
Con le
dimissioni di Luca Cordero di Montezemolo dalla presidenza di Alitalia crolla l’ennesima
foglia di fico di una privatizzazione fallita, il cui obiettivo
era unicamente quello di mantenere un sistema consociativo e corporativo.
Sempre lontani dal mercato ma vicini
ad interessi di fornitori, manager, politica nazionale e territoriale (ad
esempio Fiumicino), l’ammucchiata di questa ventina di azionisti ha fatto
pagare agli italiani i propri errori, prima e dopo la privatizzazione,
beneficiando di aiuti di Stato a pioggia senza che poi nessuno
verificasse i risultati raggiunti.
Nelle ultime due gestioni i
diversi azionisti privati avevano scambiato con favori politici il loro
ingresso nell’azionariato. I capitani coraggiosi, prima quelli messi assieme da
Berlusconi e poi quelli uniti da Renzi, non hanno risolto una crisi che dura da
quasi venti anni: il contributo di banche come Intesa ed Unicredit,
di Poste Italiane e anche di grandi compagnie come Air France, Klm e
per ultima Etihad non ha portato a nessun progresso.
I miliardi lasciati sul campo,
invece, non si contano: ammorizzatori sociali, acquisti di beni e servizi
(kerosene), super stipendi ai manager, rotte fallimentari, costi unitari per
passeggero elevati, costi della manutenzione fuori controllo, nuove divise,
consulenze e infine costi delle linee di credito dei prestiti delle banche
azioniste nel doppio ruolo di creditori e prestatori di denaro a se stessi. ilfattoquotidiano.
it/2017/03/15.
Belfort Jordan. The Wolf of Wall Street
Belfort Jordan. The Wolf of Wall Street
L’autobiografia di Jordan
Belfort, The Wolf of Wall Street, ha ispirato il
film di Martin Scorsese. Leonardo DiCaprio interpreta quel medio
borghese del Queens, diventato un giovane protagonista del mondo della finanza
negli anni ’90. Così abile a truffare da renderlo miliardario a soli 26 anni.
Quei piccoli investitori ignari, ancora oggi, ne pagano le
conseguenze.
“Non c’è nobiltà nella povertà”
diceva Belfort continuamente ai suoi collaboratori fin dal 1989, quando fondò
la Stratton Oakmont, la sua agenzia di brokeraggio a Long Island, New York,
diventata un call center per avviare alcuni investimenti illeciti. Così
illeciti da costruirci sopra una vera e propria frode.
Approfittando dell’ingenuità e
dell’ignoranza, riuscì a far investire molte persone in Borsa, e così
alimentando il fatturato della sua società fino a 25 milioni di dollari a
semestre. Montagne di denaro poi dilapidate in droga, sesso e viaggi
extralusso.
E oggi come mostra il film nel
finale tiene seminari motivazionali, in cui condivide la propria
esperienza, insegnando la strategia ‘Staight Line’: una tabella di marcia per
concludere un buon affare finanziario; dal primo incontro alla chiusura del
contratto. Per la polizia Belfort potrebbe vivere in California con la sua
famiglia, mentre altri ipotizzano che sia in Australia per sfuggire alla
giustizia e al pagamento di ingenti risarcimenti al governo Usa e alle 1.513
vittime dei suoi raggiri.
La dark comedy di
Scorsese è diventata il bersaglio di una polemica, perché accusata di celebrare
le gesta di Belfort quasi fosse un eroe.
Scorsese ha risposto alle
varie accuse con un comunicato ufficiale, scrivendo: “C’è un tizio di cui vi
fidate che vi ruba tutto quello che avete: se non si parla di queste cose,
queste cose continueranno ad accadere”.
“Il film è l’ennesimo tentativo maldestro di
rendere simpatico e divertente un mondo di banditi. Ed è ancora più grave farlo
in questo momento in cui il Paese si sta riprendendo a fatica da altri inganni
di Wall Street. Ma che modello culturale rappresentate? State dalla sua parte,
consacrate l’ossessione paranoica per i soldi”.
Il debito di Belfort ammonterebbe
a circa 120 milioni di dollari, anche se lui ha dichiarato
pubblicamente dalla sua pagina Facebook, che il governo degli Stati Uniti si
sta prendendo il 100% dei suoi profitti attuali, derivanti dalla vendita del
libro e dai diritti del film. Il risentimento e la sete di giustizia
delle numerose vittime appare comprensibile, ma la leggenda che “il cinema
rende bello il male” può considerarsi tale. Come ritiene lo stesso procuratore
Joel Cohen che inchiodò il Lupo di Wall Street: “L’arte ha il diritto di
esprimersi e prendersi licenze, ma appunto deve essere chiaro che è tutta
finzione.” ilfattoquotidiano.it/2014/02/07.
I meccanismi adottati dalla
Stratton Oakmont per fare soldi erano di diverso tipo, ma con alla base un’idea
comune. In pratica Belfort e altri suoi soci compravano azioni di una società,
rivendendole poi in massa a una serie di investitori poco informati o male
informati da loro. In questo modo il valore delle azioni aumentava repentinamente
garantendo un buon ricavo per la Stratton Oakmont grazie alle commissioni sulle
vendite azionarie. Dopo poco tempo le azioni si sgonfiavano, con una
inevitabile perdita per gli investitori convinti da Belfort e i suoi a
comprare.
Grazie a questo sistema Stratton
Oakmont si espanse rapidamente, assumendo centinaia di nuovi impiegati. Nel
momento di massimo successo aveva circa mille dipendenti, quasi tutti impegnati
sul fronte delle vendite. Il film racconta efficacemente la crescita della società
da un capannone a una sede più consona, con un grande open space.
In diverse scene del film Belfort
sale su un piccolo palco montato nella sede della società e, microfono alla
mano, tiene discorsi decisamente sopra le righe per celebrare e motivare i suoi
dipendenti. Anche nella realtà il broker teneva spesso discorsi motivazionali,
ma erano molto più autocelebrativi rispetto al film.
Finiti gli interventi di Belfort,
si tenevano spesso feste sfrenate per i risultati economici ottenuti dalla
Stratton Oakmont. Scorsese rende bene quei momenti, con musica, alcolici,
droghe e trovate che sono state al centro delle accuse di scarsa moralità del
film nelle ultime settimane.
Una delle scene di festa più
discusse è quella in cui una impiegata accetta di farsi tagliare a zero i
capelli davanti agli altri colleghi, ricevendo in cambio diecimila dollari per
rifarsi il seno. L’episodio è
raccontato nel libro di Belfort ed è stato confermato da Porush,
dicendo che fu probabilmente la cosa peggiore che fecero durante le feste.
All’inizio del film Belfort e un
collega lanciano verso un bersaglio un nano, con casco e occhiali da pilota,
per giocare a tiro a segno. In realtà, stando a come l’hanno sempre raccontata
Belfort e il suo socio Porush, questa particolare disciplina sportiva non fu
mai sperimentata.
La società assunse comunque
alcuni nani per almeno una festa e in effetti in una riunione fu discussa la
possibilità di usarli come proiettili umani, ma non si passò mai ai fatti. ilpost.it/2014/02/14.
martedì 25 aprile 2017
Hogan James. presidente e amministratore di Etihad Hogan
Hogan James. presidente e amministratore di Etihad Hogan
James Hogan è Presidente e Amministratore Delegato del Gruppo Etihad Aviation da maggio 2016. Ha ricoperto il ruolo di Presidente e Amministratore Delegato di Etihad Airways per dieci anni, apportando nella compagnia di Abu Dhabi la sua esperienza trentennale nel trasporto aereo. È oggi Vice Presidente nei consigli di amministrazione di equity partner quali Alitalia, airberlin, Jet Airways e Air Serbia.
Hogan è stato nominato “Aviation CEO of the Year” dalla rivista CEO Middle East, e “CAPA Airline Executive of the Year 2012”. Ha ricevuto l’“Executive Leadership Award” all’Airline Strategy Awards nel 2013 ed è stato introdotto nella Travel and Hospitality Industry Hall of Fame britannica nel 2014.
Hogan è stato nominato “Aviation CEO of the Year” dalla rivista CEO Middle East, e “CAPA Airline Executive of the Year 2012”. Ha ricevuto l’“Executive Leadership Award” all’Airline Strategy Awards nel 2013 ed è stato introdotto nella Travel and Hospitality Industry Hall of Fame britannica nel 2014.
Nel 2015 è stato inserito tra i 25 Dirigenti più influenti nel settore del turismo d’affari da Business Travel News. Inoltre, nel mese di dicembre 2015 Etihad Airways è stata nominata Airline of the Year 2016 dalla rivista Air Transport World.http://corporate.alitalia.it.
Il Cda "data
l'impossibilità di procedere alla ricapitalizzazione" ha "deciso di
avviare le procedure previste dalla legge e ha convocato un'assemblea dei soci
per il 27 aprile al fine di deliberare sulle stesse". Dopo che i lavoratori,
chiamati ad esprimersi con il referendum, hanno bocciato il preaccordo per il
salvataggio (6.816 i 'no' contro 3.206 'sì', vale a dire con il 67%), aprendo
così la strada al commissariamento della compagnia, il consiglio di
amministrazione ci tiene comunque a precisare che "il programma e
l'operatività dei voli Alitalia non subiranno al momento modifiche".
Secondo quanto si apprende da
fonti vicine all'azienda, l'assemblea dei soci potrebbe tenersi in seconda
convocazione il 2 maggio. Intanto è slittato l'incontro fissato per mercoled'
26 al Ministero dello Sviluppo Economico per fare il punto dopo l'esito del
referendum. Secondo quanto si apprende da fonti del ministero, è stato rinviato
a dopo le riunioni degli organi deliberanti di Alitalia.
In una nota James Hogan,
presidente e amministratore di Etihad Hogan, ha giudicato "profondamente
deludente" l'esito del referendum. "L'accordo preliminare con i
sindacati - dice - era stato reso possibile e supportato dai leader degli
stessi sindacati, dal management di Alitalia, dal Primo Ministro Italiano e da
tre Ministri del Governo, che avrebbero aiutato a mettere il futuro di Alitalia
al sicuro. Il rifiuto di questo accordo nel referendum è profondamente
deludente".
Il ministro del Lavoro, Giuliano
Poletti, in un'intervista a Sky Tg24, conferma che è esclusa una
nazionalizzazione. "Quello che potevamo fare, abbiamo cercato di
farlo ottenendo il miglior risultato possibile in questa fase. Alitalia è
un'azienda privata: ora dobbiamo aspettare la decisione degli azionisti, poi
siamo pronti ad applicare la legge" per tutelare i lavoratori con gli
ammortizzatori.
"La cosa più plausibile è
che si vada verso un breve periodo di amministrazione straordinaria che si
potrà concludere nel giro di 6 mesi o con una vendita parziale o totale degli
asset di Alitalia oppure con la liquidazione", afferma il ministro dello
Sviluppo economico Carlo Calenda al Tg3. "Se ci saranno aziende
interessate a rilevarla - ha aggiunto - questo è tutto da vedere, è
prematuro". Ansa.it.24.4.2017.
L’Ottimista. Un sincero grazi per
avere gestito al meglio i soldi dei contribuenti!
lunedì 24 aprile 2017
Spread. Macron. Effetto
Spread. Macron. Effetto
Borse europee in netto rialzo
dopo l’esito del primo turno delle elezioni francesi, che si sono concluse con
la vittoria (con il 23,9% dei voti) del centrista Emmanuel Macron.
E’ dunque passata in secondo
piano anche la decisione di Fitch, annunciata
venerdì scorso, di tagliare da BBB+ a BBB il giudizio sui titoli di debito
della Repubblica Italiana. Per l’agenzia di rating, comunque, le prospettive
per i prossimi trimestri rimangono stabili. Inoltre in Italia è scivolato lo spread: il differenziale tra titoli di stato italiani e
tedeschi si è portato a 186 punti. ilsole24ore.com/2017-04-24.
Papa Francesco. Bozzolo. Don Mazzolari. 58° anniversario
Papa Francesco. Bozzolo. Don Mazzolari.
58° anniversario
“Mazzolari è una delle figure di
prete che hanno profondamente inciso nella mia formazione seminaristica”: lo ha
affermato il cardinale Gualtiero Bassetti, arcivescovo di Perugia, nel corso
dell’omelia tenuta ieri nella chiesa di San Pietro in Bozzolo (provincia di
Mantova, diocesi di Cremona) durante la messa per il 58° anniversario della
morte dell’arciprete lombardo, giornalista, scrittore, polemista, scomparso il
12 aprile 1959. Bassetti ha aggiunto: “Quanto sono grato a don Mazzolari, a
padre Turoldo, la Pira, don Milani e don Barsotti che, fin dalla giovinezza, mi
hanno ispirato un umanesimo bello, profondo e cristiano, che ha nutrito la mia
vocazione al sacerdozio. Essi mi hanno insegnato che la fede cristiana ti vuole
incontrare nella tua umanità, perché tu sia anzitutto un uomo vero. È questa
fede che ti porta a impegnarti per la dignità della persona umana, per
l’inviolabilità dei suoi diritti”. Il cardinale ha parlato di Mazzolari come un
“profeta, testimone e pastore di anime. Amico della povera gente. Per lui il
povero è quasi un fratello carnale di Gesù. Per lui il povero secondo il
Vangelo è l’uomo: ecce homo”. “I poveri non gli hanno mai fatto paura perché li
conosceva, non secondo le categorie sociologiche, ma attraverso il mistero di
Dio, che li ha chiamati beati, riservando loro il suo Regno; perciò Mazzolari
ha lasciato che fossero loro a parlare, a manifestarsi, perché nessuno potesse
avere una scusa per non impegnarsi. Diceva: ‘il cristiano non dovrebbe contarli
i poveri, ma abbracciarli’”.
Proseguendo l’omelia – e poco
prima che il vescovo di Cremona annunciasse la visita di Papa Francesco il 20
giugno per pregare sulla tomba del Servo di Dio –, Bassetti ha dichiarato:
“Caro Papa Francesco, tu hai descritto la Chiesa ‘ospedale da campo’. Molto
prima del Concilio, don Primo Mazzolari aveva già pensato ‘all’ambulanza’ per
questo ospedale”. E infine: “Don Primo ha lasciato a voi di Bozzolo, alla
Chiesa di Dio che è in Cremona e all’intera Chiesa, un’eredità grande, da
consegnare come testimone ‘sine glossa’, alle generazioni che verranno”. Agensir.it.24
aprile 2017.
Nel pomeriggio di domenica 23 aprile a Bozzolo, la celebrazione del 58° anniversario della morte di don Primo Mazzolari è stata segnata da due grandi regali di Papa Francesco. diocesidicremona.it
Nel pomeriggio di domenica 23 aprile a Bozzolo, la celebrazione del 58° anniversario della morte di don Primo Mazzolari è stata segnata da due grandi regali di Papa Francesco. diocesidicremona.it
Cantone Raffaele. ANAC. Vigilanza
Cantone Raffaele. ANAC. Vigilanza
Ci sarebbe la “manina” di
Maria Elena Boschi sul caso Anac. Con il ripristino dei pieni poteri di
vigilanza al capo dell’ Anac, Raffaele Cantone, il governo mette la sordina al
caso, il che non toglie che l’intera faccenda rischia di logorare i delicati
rapporti tra il premier e la “sua” sottosegretaria Maria Elena Boschi, scrive Repubblica.
«Perché è su di lei che ricadono i poteri di coordinamento dei testi e la
responsabilità sugli uffici legislativi. È lei che come sempre ha gestito il
pre-Consiglio del 13 aprile in cui si è consumato il caso. Risponde a lei
adesso l’Ufficio legislativo guidato da Roberto Cerreto.
Sul depotenziamenteo dell’Anac –
ossia la scomparsa della norma che consentiva a Cantone di intervenire
preventivamente, cioè senza attendere l’intervento della magistratura ordinaria
in caso di palese irregolarità – il governo ha tentato di salvarsi in calcio
d’angolo, coivolgerendo altri soggetti, il Consiglio di Stato,
arrampicandosi sugli specchi.
Il gelo con la Boschi resta,
anche se Gentiloni tenta di “derubricare” il caso ad incidente tecnico. A ciò
si aggiunge la risposta piccata del Consiglio di Stato, il cui presidente
Alessandro Pajno smentisce in un’intervista sempre su Repubblica di avere dato
«l’altolà a Cantone», né di avere suggerito di elminiare quel potere a Cantone.
La malagestione della faccenda è tutta della Boschi. secoloditalia.it/2017/04/22.
L’Ottimista. Speriamo tutti che
Il Premier la punisca il più severamente possibile dicendole inesorabilmente:”
Sciocchina (ma con punto esclamativo)!
Mélenchon Jean-Luc. Ologramma
Mélenchon Jean-Luc. Ologramma
Potevamo stupirvi con effetti speciali...". Ha sfidato le leggi impossibili dell'ubiquità Jean-Luc Mélenchon, il candidato della gauche radicale all'Eliseo, che oggi - nel suo primo grande comizio elettorale - si è letteralmente 'sdoppiato' grazie ad un ologramma che ha riprodotto la sua inconfondibile silhouette su un palco di Aubervilliers - nella banlieue parigina - mentre lui era in carne e ossa a Lione. Tra i due 'Mélenchon' c'erano appena due secondi di differita. Una spettacolare trovata tecnologica che ha stregato i media eclissando però i contenuti del comizio.
"Dove sono? Sono a Lione...e
ora a Parigi!", ha ironizzato lui, storico leader del Front de Gauche ora
candidato della France Insoumise, rivolgendosi ai militanti che lo acclamavano
contemporaneamente a Parigi e Lione. Un incontro che il candidato della 'terza
gauche' ambiva a trasformare in "un inno per la Francia, figlia maggiore
del welfare e della scuola laica".
ansa.it/sito/notizie/mondo/europa/2017/02/05.
venerdì 21 aprile 2017
Fico Roberto. Report
Fico Roberto. Report
Fico è primo alle Parlamentarie
del M5S nella Circoscrizione Campania 1 con 228 preferenze sul web. Viene così
candidato in prima posizione nella lista bloccata del M5S della circoscrizione,
ed è eletto nella XVII legislatura della
Repubblica Italiana alla Camera dei Deputati alle elezioni politiche
del 2013.
Il 6 giugno 2013 è stato eletto
presidente della Commissione di Vigilanza Rai. Ha
rinunciato totalmente alla indennità aggiuntiva a cui avrebbe avuto diritto
come Presidente. Wikipedia.
Se sospendono Report gli
italiani sospendano il pagamento del canone". Lo scrive il presidente
della Vigilanza Rai Roberto Fico sul blog di Beppe Grillo, dopo le
polemiche seguite a un servizio
sui vaccini andato in onda lunedì sera.
Ma Report non sarà chiuso, rassicura la presidente Rai, Monica Maggioni. Nello specifico caso del servizio di Report, si chiede Maggioni, "è stato dato il giusto peso a tutte le voci? La comunità scientifica è stata sentita fino in fondo?
Grillo afferma che l'Italia ha bisogno di un
giornalismo indipendente, che indaga tutte le situazioni opache che hanno
portato al salvataggio dell'Unità, così come agli affari di Roberto Benigni.
Proprio Benigni qualche anno fa firmava un appello in favore di Report,
adesso querela la stessa trasmissione perché ha fatto un'inchiesta su di lui.
Questa è l'ipocrisia della sinistra salottiera che pensa solo ai propri
interessi".Ma Report non sarà chiuso, rassicura la presidente Rai, Monica Maggioni. Nello specifico caso del servizio di Report, si chiede Maggioni, "è stato dato il giusto peso a tutte le voci? La comunità scientifica è stata sentita fino in fondo?
repubblica.it/politica/2017/04/19.
Di Battista Alessandro. Vaticano
Di Battista Alessandro. Vaticano
Nel dicembre 2012 si è candidato alle "parlamentarie" del Movimento 5 Stelle, risultando con 313 voti al 4º posto per la circoscrizione Lazio 1 della Camera dei Deputati. Alle elezioni politiche italiane del 2013 è stato poi eletto deputato nella medesima circoscrizione. Dal 7 maggio 2013 al 20 luglio 2015 è stato vicepresidente della commissione Affari esteri e comunitari. Wikipedia.
Con il Vaticano "siamo dei buoni vicini, ognuno con la propria autonomia. Ma vedere che le nostre linee politiche, portate avanti dal primo giorno che siamo entrati in Parlamento, sono condivise, senz'altro ci fa piacere". Lo dice il deputato M5s Alessandro Di Battista interpellato dall'Ansa. "Il M5s ha preso posizione dal primo giorno su una serie di temi, come quello delle chiusure domenicali fino alla lotta alla povertà, alla pace e alla mondialità e fa piacere che ci sia tutto un mondo che le condivide" afferma il deputato che rispetto a temi più controversi ricorda: "Io sono cristiano e cattolico e sono convinto che, ad esempio, la legge sul testamento biologico sia il minimo sindacale". ansa.it/ /2017/04/19/
Di Maio. L'Unità
Di Maio Luigi. L’Unità
In seguito alle «parlamentarie»
del Movimento 5 Stelle, viene candidato on line con 189 preferenze ed
eletto alla Camera dei deputati per la circoscrizione Campania 1 al
secondo posto nella lista del Movimento 5 Stelle per le elezioni politiche del 2013.
Il 21 marzo 2013 è eletto
vicepresidente della Camera dei deputati con 173 voti.
Dal 7 maggio fa parte anche della
XIV commissione, che si occupa delle politiche dell'Unione europea.
In breve tempo diventa uno dei volti più noti del partito, tanto da essere
nominato membro del cosiddetto "direttorio" del movimento, costituito
da cinque parlamentari scelti da Beppe
Grillo, con l'obiettivo di costruire il principale organo direttivo del
partito, con funzione di raccordo tra il leader e gli eletti in parlamento.
Wikipedia.
Di Maio il più tranquillo dei
grillini azzanna alla giugulare Matteo
Renzi con una querela di una decina di pagine sui presunti appalti facili
finiti all'imprenditore Massimo Pessina dopo l'acquisto e il salvataggio del
quotidiano L'Unità.
I reati individuati da Luigi Di
Maio nell'esposto sono istigazione alla corruzione, corruzione internazionale,
induzione indebita, turbativa della libertà degli incanti e traffico di
influenze illecite. Roba da una decina di anni di carcere.
Se ne occuperà la Procura di
Napoli che su Renzi (Tiziano) aveva già iniziato a indagare nell'ambito
dell'inchiesta che vede coinvolto anche l'immobiliarista Alfredo Romeo, poi
trasferitasi con tanto di mistero per le intercettazioni manomesse dai
carabinieri per competenza territoriale nella Capitale. Analoga segnalazione è
stata inviata anche all'Anac di Raffaele Cantone per la verifica della
correttezza delle modalità di affidamento delle commesse pubbliche al Gruppo
Pessina.
La querela, per ora, l'ha fatta
il vicepresidente della Camera affidandola al suo legale di fiducia, il
penalista napoletano Maurizio Lojacono. La procedura prevede che l'esposto
venga affidato a un pubblico ministero che avvierà le attività istruttorie
preliminari e aprirà un fascicolo.
Secondo Di Maio c'è la necessità
di un rigoroso accertamento. Lo spunto iniziale sono le critiche condizioni
finanziarie in cui versa il gruppo Pessina prima di rilevare il giornale
fondato da Antonio Gramsci. Il fatturato della holding, dal 2014, anno del
passaggio della testata, esplode e nel giro di qualche anno, l'imprenditore
Massimo Pessina mette in cassa appalti per 236 milioni di euro. Il Gruppo fa
affari in Kazakistan attraverso l'Eni anche se il colosso energetico ha
smentito partnership locali e prova a estendersi anche in Iran dove ottiene
protocolli per lo sviluppo di 5 ospedali due in fase di avanzamento in project
financing.
Perché Russo, che è molto vicino
a Renzi senior, fa da advisor per l'acquisto di un quotidiano che, allo stato
attuale, vende poco più di 7mila copie al giorno? .ilgiornale.it.21.4.2017
Minzolini Augusto. Decade da senatore
Minzolini Augusto. Decade da
senatore
Minzolini aveva presentato le dimissioni da
senatore, dopo
che il 16 marzo l’Aula di Palazzo Madama lo aveva salvato dalla decadenza.
Oggi ha ringraziato l’assemblea e soprattutto il Partito Democratico per il
“coraggio” dimostrato nel prendere quella decisione e, parafrasando Giovanni
Paolo II, ha invitato i colleghi a “non avere paura“. Ovvero a esprimersi contro le
sue dimissioni nel voto previsto per oggi in Aula. Poi, dopo che l’Assemblea si
è espressa invece a favore, si è lamentato”.
Da oggi Augusto Minzolini,
senatore di Forza Italia condannato in via definitiva per peculato e
come tale meritevole di decadenza dalla carica in base alla legge Severino, non
è più senatore.
“Io non mi immaginavo l’esito
sulla decadenza, qui invece è ritornato il calcolo politico, la paura e questo
non fa bene alle istituzioni”, ha sibilato.
Subito dopo l’ok alle dimissioni
di Minzolini, a sorpresa l’aula ha respinto le dimissioni del senatore ex M5S Giuseppe
Vacciano: 129 i voti contrari all’addio richiesto dal parlamentare, 90
favorevoli e 7 astenuti. Quella sull’ex pentastellato è stata la quinta
votazione sulle dimissioni presentate oltre due anni fa. ilfattoquotidiano.it/2017/04/20.
L’Ottimista. Per fortuna così
potrà tornare a fare il direttore di rete portando l’esperienza politica a
servizio degli utenti dell’imparziale servizio radiotelevisivo
inglese englisch
www.youtube.com/watch?v=EjK-_JDQPLQ
https://www.youtube.com/watch?v=JKF_rGBlLM8&t=1529s
https://www.youtube.com/watch?v=RiGvfKmpsCI
https://www.youtube.com/watch?v=JKF_rGBlLM8&t=1529s
https://www.youtube.com/watch?v=RiGvfKmpsCI
Corruzione e prescrizione
La seconda sezione della Corte
di Appello di Napoli ha dichiarato la prescrizione del
reato di corruzione nei confronti di Silvio Berlusconi e dell’ex
direttore dell’Avanti Valter Lavitola al termine del processo per la presunta
compravendita dei senatori che portò alla caduta del secondo governo Prodi,
2008. In primo grado entrambi erano stati condannati a
tre anni.
Il procuratore generale, nella
sua requisitoria, aveva chiesto che fossero confermate le responsabilità di
entrambi gli imputati e, contestualmente, la prescrizione dei reati.
Al centro del processo il
versamento dell’ex presidente del Consiglio di 3 milioni di euro al
senatore Sergio De Gregorio – sottoforma di finanziamenti al suo
movimento Italiani nel mondo – perché cambiasse schieramento e
contribuisse a determinare la crisi del governo di centrosinistra
(che peraltro si verificò anche per altri motivi, cioè l’uscita dell’Udeur
dalla maggioranza). De Gregorio, reo confesso, aveva patteggiato 20
mesi in fase di udienza preliminare. La difesa aveva chiesto
l’assoluzione, mettendo l’accento sull’insindacabilità del voto dei
parlamentari e contestando la veridicità delle affermazioni di De Gregorio. ilfattoquotidiano.it/2017/04/20.Egr. Direttore
Oggi due imputati eccellenti sono stati condannati per corruzione a 3 anni di reclusione. Siamo contenti il processo è stato fatto peccato che la prescrizione abbia cancellato ogni tipo di sanzione. però siamo anche molto contenti perché il processo è stato fatto.
Cesare Fedeli
Risposta
L'importante è fare i processi. Se poi non si condannano i colpevoli è meglio così si risparmia sul trattamento in carcere.
--
Cantone Raffaele. ANAC. Codice appalti senza Anticorruzione
Cantone Raffaele. ANAC. Codice appalti senza Anticorruzione
Il colpo, violento, all'Anac di
Raffaele Cantone è nella soppressione di un "comma", avvenuta allo
scorso consiglio dei ministri, quando sul tavolo è arrivato il nuovo codice
degli appalti. Qualche "manina" o "manona", con un tratto
di penna, ha ridimensionato i poteri di intervento dell'Anticorruzione, che
consentivano di intervenire in casi di macroscopica irregolarità senza
aspettare un giudice.
Un anno fa, dopo gli scandali di
Expo e Mafia Capitale, viene approvato il nuovo codice degli appalti, una legge
delega, che dà un importante ruolo all'Anac di Raffaele Cantone. Di intervento
e prevenzione. Il passaggio del nuovo codice che attribuisce più poteri è il
comma 2 dell'articolo 211. Eccolo:
"Qualora l'Anac,
nell'esercizio delle nuove funzioni, ritenga sussistente un vizio di
legittimità in uno degli atti della procedura di gare invita mediante atto di
raccomandazione la stazione appaltante ad agire in autotutela e rimuovere
altresì gli eventuali effetti degli atti illegittimi, entro un termine non
superiore a 60 giorni. Il mancato adeguamento della stazione appaltante alla
raccomandazione vincolante dell'Autorità entro il termine fissato è punito con
la sanzione amministrativa pecuniaria entro il limite minimo di euro 250 e il
limite massimo di 25.000 posta a carico del dirigente responsabile [...]"
Nel corso della discussione
parlamentare il Consiglio di Stato suggerisce pareri "non vincolanti"
e suggerisce un paio di riformulazioni, che mantengono il principio e il ruolo
centrale dell'Anac. E’ il Parlamento che sceglie di mantenere la sua
formulazione di fronte a pareri che non lo obbligano a cambiarla da parte del
Consiglio di Stato. È a questo punto che scatta la "manina" o la
"manona", nella distrazione evidentemente del consiglio dei ministri
del governo Gentiloni. Ecco la modifica, asciutta, che con un tratto di penna
toglie il potere principale all'Anticorruzione:
All'articolo 211 del decreto
legislativo del 18 aprile 2016, n. 50, sono apportate le seguenti
modificazioni:
al comma 1, primo periodo, dopo
le parole "esprime parere" sono inserite le seguenti: "previo
contraddittorio"
il comma 2 è abrogato
Abrogato.
Il qualcuno, interpellate diverse
fonti del governo, non è identificabile al momento. È certo che, come si dice
in questi casi, delle due l'una: o i ministri non leggono i provvedimenti che
approvano oppure sono complici. E giù si sente il rumore del rullo dei tamburi
pentastellati. Andrea Cioffi, capogruppo M5s in commissione lavori pubblici, ci
va giù duro: " Il ministro Delrio è totalmente responsabile dell'accaduto.
Domando: si depotenzia l'Anac per tutelare chi? La burocrazia che deve gestire
gli appalti? Le imprese che vi partecipano? L'effetto è chiaro: va tutto nelle
mani della magistratura ordinaria che con la sua lentezza alimenta
quell'inefficienza del sistema, nella quale si perpetua il contesto che
favorisce pratiche di corruzione". A proposito, il provvedimento è stato
già firmato dal capo dello Stato. È legge.huffingtonpost.it/2017/04/20
L’Ottimista. Farci credere che in
Consiglio dei Ministri non sa chi ha redatto la modifica è delirante. Perché
lì si sa tutto. Se non sis a vuol dire che il Consiglio ha qualche referente a
cui non può dire di no. Lo strano è che al Quirinale non si sono accorti di nulla
di solito sono avvezzi a fare il contropelo ai provvedimenti con un esercito di super esperti con un docente di diritto costituzionale in testa a tutti.
Appalti pubblici. Anticorruzione eliminazione
Egr. Direttore
Un emendamento elimina l'intervento della attività dell’Anticorruzione negli appalti pubblici. Però il nostro sistema legislativo non consente di conoscere il nome del proponente dell'emendamento.
Possiamo,però, confidare che un giornalista parlamentare ci dia notizia di chi ha redatto l’emendamento o ci spieghi perché il sistema non consente questa ricerca?
Cesare Fedeli
Risposta
Per fortuna così tuteliamo la privacy dei nostri legislatori benissimo!
giovedì 20 aprile 2017
Padoan Def 2017
Padoan Def 2017
Padoan mercoledì, in
audizione davanti alle commissioni Bilancio di Camera e Senato sul Def, è
tornato sui suoi passi ribadendo per due volte che “l’intendimento del governo
prevede di escludere l’aumento delle imposte indirette previsto dalle
clausole di salvaguardia” sostituendolo con “una manovra alternativa che
verrà definita nei prossimi mesi”.
Una manovra da oltre 15 miliardi,
se è vero che le clausole di salvaguardia per il 2018 valgono l’1,1% del pil ma
dopo la manovrina “restano per un valore pari allo 0,9% del pil”.
Solo di ipotesi si trattava, è
quindi la versione ufficiale. Questo nonostante anche il rappresentante della Banca
d’Italia, in audizione, abbia invitato il governo a non escludere “una riconsiderazione
dell’ampio ventaglio delle aliquote dell’Iva”. E nonostante l’Ufficio
parlamentare di bilancio abbia avvertito che disinnescare le clausole
“appare di difficile realizzazione”.
Il titolare del Tesoro ha detto
che è “confermata la volontà del governo di proseguire nel percorso di
progressiva riduzione della pressione fiscale”, ma il rebus è sempre lo stesso:
“Resta la necessità di finanziare tale riduzione in modo permanente, così
che i tagli siano credibili“.Padoan si era detto favorevole a un aumento
Iva per poi usare il gettito aggiuntivo per far
scendere le imposte sui redditi dei lavoratori dipendenti, tra le più alte dei
Paesi avanzati. L’ex capo economista Ocse ha poi spiegato che “il livello
di crescita raggiunto non ci entusiasma, non ci possiamo dire soddisfatti”, e
il tasso di disoccupazione “è inaccettabilmente elevato, specialmente tra
i giovani”.
Contro l’eventuale innalzamento
delle aliquote Iva si è espressa martedì la leader Cgil Susanna Camusso,
dicendo che avrebbe un “ulteriore effetto di compressione del potere
d’acquisto dei lavoratori e dei pensionati” e ciò sarebbe una
“ulteriore conferma che non si fa una politica di estensione del carico
fiscale”. Al contrario Confindustria ha promosso l’ipotesi di aumento
sostenendo che il taglio del cuneo fiscale da attuare in contemporanea darebbe
“un forte stimolo” alla crescita, favorendo le esportazioni e le imprese
più dinamiche che lavorano sui mercati esteri, contenendo allo stesso
tempo l’inflazione, nonostante il rialzo dell’aliquota sui consumi.
Anche il Fondo monetario
internazionale del resto ha lanciato un assist a Padoan spiegando che in
Italia c’è spazio “per un’ulteriore riduzione del cuneo fiscale” se si
procede con la ”razionalizzazione delle spese fiscali”, ampliando la base
imponibile e creando una “tassa moderna sulle proprietà immobiliari”.
E l’Ufficio parlamentare di
bilancio ha sottolineato che “appare di difficile realizzazione l’impegno
a una disattivazione totale delle clausole di salvaguardia” visto
che “tutto il quadro sconta un’incertezza di base sulla dimensione
stessa dell’aggiustamento che sarà necessario, con un sostanziale rinvio alla
possibilità che a livello europeo intervengano ‘cambiamenti nel braccio
preventivo del Patto di stabilità e crescita in senso più orientato alla
crescita e allo sviluppo’, tali da ridurre le correzioni fiscali richieste
all’Italia per i prossimi anni”.
Renzi nella sua enews ha
però chiuso alla possibilità di far scattare le clausole di salvaguardia
inserite peraltro in legge di Bilancio dal suo stesso governo. “L’ultima volta
che in Italia è aumentata l’Iva risale al primo ottobre 2013, un altro governo
– ha ricordato – Noi le tasse non le aumentiamo. E il governo Gentiloni ha
scelto la stessa strategia. La rivendicazione arriva a meno di due settimane
dalle primarie per la guida del partito democratico.
L’Istat, nel suo dossier sul Def,
ha sottolineato dal canto suo che nel 2016 gli investimenti hanno
registrato un calo per il settimo anno consecutivo: -4,5%.
Per quanto riguarda le previsioni
di crescita del governo, “le oscillazioni del commercio estero e
della produzione industriale, osservati nei mesi di gennaio e febbraio,
potrebbero rappresentare dei fattori di rischio per la crescita del primo
trimestre 2017”. ilfattoquotidiano.it/2017/04/19.
L'Ottimista. Sicuramente dopo queste dichiarazioni lo spread è sceso e gli investitori sono ritornati in Italia
L'Ottimista. Sicuramente dopo queste dichiarazioni lo spread è sceso e gli investitori sono ritornati in Italia